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Il nostro Tour Fan al live di Emis Killa. Ecco il suo commento.

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Amici, è tornato. Il nostro fan matto che gira tutti live della Scena Rap italiana (e non solo) è tornato a farsi sentire con un estenuante messaggio Whatsapp di 42 minuti. Abbiamo raccolto il suo report al concerto di Emis Killa di un paio di domeniche fa, tappa di debutto del Supereroe Tour, che come sempre raccoglie alcuni spunti interessanti. Eccolo:

Al Fabrique di Milano è iniziato il tour di “Supereroe” di Emis Killa. Un ragazzo di 29 anni che ormai ha confermato di essere uno dei pilastri del rap italiano, che piaccia o no. Un artista che ha dato al rap un tocco di sfumature tutte a suo modo.
Io ho iniziato a conoscere Emis quando nessuno lo ascoltava fino a diventare così come è ora, dai vecchi tempi di “Sono cazzi miei“. Ho visto un artista far diventare famosa un etichetta e non il contrario, riuscendo a portare una giovane generazione a conoscere la cultura del rap, per continuare a farla conoscere alla generazione che verrà.
Dopo questo piccolo mio pensiero posso continuare ad affermare che ad oggi sono venuto qui per rivedere come si è evoluto in tutto questo tempo, perché l’ultima volta che l’ho visto su un palco era circa 5 anni fa.

Il concerto inizia con un Emis molto zarro con una tuta rosa e una corona in testa e una scenografia da ghetto per ricordare al pubblico da dov’è partito, presentando subito al pubblico il suo nuovo album con la canzone “Donald Trump“.
Poi ci sono stati vari ospiti tra cui Achille Lauro, Boss Doms, Fred de Palma, Jake La Furia, Capo Plaza. Ma di spicco per il pubblico è stato il freestyle con Fred e in seguito con un ragazzo che veniva da Barona che ha meritato di stare sul palco con Emis. Grande rilievo anche per l’esibizione di Jake La Furia.

Durante il concerto ci sono stati vari discorsi dove ricordava i morti del brutto avvenimento del concerto di Sfera Ebbasta e discorsi per sensibilizzare la gente sul fatto che nessuno è meglio di nessuno, e chiunque nella vita può fare ciò che vuole anche con fatica ma ci si può arrivare. Per finire ha chiuso il concerto con “Parole di ghiaccio” che mi ha fatto avere un dejavu sui concerti passati e le emozioni passate, e con “Mille strade” che a mio parere è la canzone migliore dell’ultimo album perché descrive benissimo Emiliano che si nasconde dietro alla maschera di Emis Killa. Con un testo che porta a pensare e a capire che cosa serve davvero per trovare il coraggio di andare in contro al proprio destino.

Ecco il report del nostro fan giramondo Ale Skull. Voi che c’eravate, cosa ne pensate?

(Foto di Luca Pinotti)

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