Street artist che si schierano contro una mostra di street art? Detta così suona strano.
Sto ovviamente parlando della mostra dedicata a Banksy che è in scena attualmente al Mudec di Milano e che sta suscitando non poche polemiche, tanto che addirittura gli street artist stessi sono scesi in campo con alcune opere per manifestare il loro dissenso.
Il pomo della discordia pare essere il fatto che la mostra non è autorizzata da Banksy, e che le sue opere non dovrebbero essere “rubate” alla strada per essere relegate in un museo.
Ok c’è qualcosa che non va. La prima domanda che sorge spontanea è: se davvero fosse così, non dovrebbe essere Banksy stesso a manifestare il suo dissenso? Perchè lo devono fare altri artisti?
Inoltre alla mostra di Banksy in scena al Mudec di opere provenienti dalla strada ce n’è esposta una, forse due al massimo su un totale di 70. Sembra piuttosto esagerata la protesta in tal senso… a meno che non ci sia un secondo fine. Che poi forse è un primo fine.
Ecco io adesso non vorrei insinuare che questi artisti stiano semplicemente sfruttando una mostra che sta richiamando centinaia di migliaia di visitatori per farsi un pò di pubblicità… però l’ho appena fatto, e ormai è tardi per rimangiarsi la parola.
E’ un pò come Pippiripicchio mc che fa un dissing a Sfera Ebbasta perchè al momento è il personaggio più in vista della scena.
Se invece non vogliamo essere così maliziosi possiamo convincerci che questi artisti, spinti dal sacro fuoco dell’arte libera, siano scesi in campo per spirito di solidarietà con Banksy e per condannare il “furto” che il Mudec ha fatto nei suoi confronti.
(vedi l’opera di Cristina Donati Meyer intitolata “Il ratto di Banksy” comparsa nei giorni scorsi proprio nei pressi del Mudec, che esprime bene il concetto)
E’ probabile che Banksy gli abbia inviato a casa un biglietto di ringraziamenti per il supporto.
L’altro punto da discutere sarebbe il fatto che sia così tanto enfatizzato il fatto che la mostra sia “non autorizzata” dall’artista. Come se fosse un vanto, una cosa che incentiva il pubblico a visitare la mostra, insomma un valore aggiunto.
Che anche questo faccia parte del marketing? Se Banksy o il suo team autorizzassero tutte le mostre contenenti le sue opere, l’artista perderebbe un pò della sua clandestinità? Un pò del suo fascino di artista contro il sistema?
A questo punto rimarrebbe anche da chiarire il fatto del perchè Banksy faccia così tante stampe, serigrafie ecc… se davvero fosse così contrario alla “privatizzazione dell’arte pubblica” (come scritto nella sopracitata opera di Cristina Donati Meyer). A quale luogo sarebbero destinate queste stampe? Ad un asta nella quale si sbriciolerebbero poco dopo la sua milionaria assegnazione? (giusto per fare un esempio!)
Se davvero fosse un paladino dell’arte libera e fruibile da tutti, non farebbe solo opere in strada?
Insomma, ad ognuno la sua interpretazione, sta di fatto che colui che ne esce sempre vincitore alla fine è proprio Banksy, e non potrebbe essere altrimenti.