Oggi su internet si trova di tutto e per certi versi è davvero una fortuna, ma in alcuni casi si rischia di rovinare il lavoro di qualcuno. Lo sa bene En?gma che ha visto il suo ultimo disco circolare in free download prima ancora di essere in vendita, ma un altro fatto dannoso per la discografia è quello della vendita anticipata come nel caso di “Terza stagione” di Emis Killa.
Il giorno antecedente all’uscita del nuovo album, il rapper di Vimercate pubblica un video su Facebook dove mostra com’è andata la telefonata con il direttore di un negozio di dischi reo di avere venduto alcune copie del suo ultimo lavoro prima della release ufficiale.
Killa sceglie una comunicazione leggera di un fatto che sta particolarmente a cuore del suo portafoglio tanto da scegliere il jingle di “Scherzi a parte” e di trollare gli interlocutori fingendosi un fan di sé stesso. Il risultato è che riesce a farsi vendere “aum aum” il disco, però quando rivela la sua identità dall’altra parte del telefono ci mancano solo degli specchi per dare inizio al parkour, quindi meglio dare la colpa alla linea telefonica.
Ma come fa Emis Killa a sapere di questo leak?
Semplice, dai suoi fan che gli scrivono via internet, quello stesso mezzo così tanto temuto dalla discografia, quindi all’artista non resta che ringraziare e coccolarsi i suoi fan.
Una delle leve su cui poggia il marketing è l’hype che si crea intorno al prodotto prima che vada sul mercato, ma nell’industria musicale tirare fuori dal cilindro un disco senza placet significa favorire indirettamente un probabile circolo illegale di musica frutto di una filiera produttiva dove c’è gente che proprio con quella musica ci campa.
Fare leva sulle aspettative del cliente permette di generare rumore che funge da cassa di risonanza per il (personal) brand e per le vendite. Emis lo sa, i suoi collaboratori pure e l’unico modo per rilanciare quelle attese è reagire prontamente e sperare che la faccenda diventi un cult in modo che serva da lezione.