La via di Carlito – Ep. 2 – Ma la Musica?!
‘Di ritorno da lavoro, chiuso nella routine della Milano-Meda bloccata dal traffico, vuoi che c’era il diluvio universale e vuoi per i caproni che ancora si ostinano a guidare, ho rielaborato un po’ di pensieri scritti in questi giorni e ne è uscito fuori il parto che segue, ovviamente sottoposto come ogni volta al nostro esimio Matteo ‘Prof’ Fini; na pippa mentale eh, che ovviamente verrà fraintesa, ma sticazzi, io ve la propongo lo stesso. Buona lettura gentaglia.’
Come un tuono nella notte, come un profumo, un odore, un deja vù, come un regalo di una persona amata. La musica. La musica ha quel potere di ricordarti le cose, i momenti, le persone e le situazioni.
Sei li, seduto in macchina o bloccato nel traffico o seduto in camera che stai studiando o entri in un negozio o in un ufficio ed eccola li, quella canzone… quella canzone che ti ricorda un periodo bello, un periodo cupo, un periodo di passaggio. Magari non è neanche necessaria proprio quella canzone, magari semplicemente quell’emozione che arriva attraverso degli accordi musicali. Ed ecco che il cervello viene inondato di immagini che ti fanno riaffiorare quell’odore che ti ricorda una persona a cui tieni, che ti tolgono il fiato, che ti fanno sentire libero e leggero, che ti danno la carica… che ti fanno commuovere.
Da che mondo e mondo la musica è sempre stata fonte d’ispirazione di poesie, opere, usata negli ospedali sotto forma di ‘musicoterapia’ o altre cose, ma resta, comunque, la colonna sonora di una vita che, tra alti e bassi, ci dobbiamo portare appresso.
Vedete, a me il rap ha sempre aiutato a uscire dai momenti bui, a trovare la forza per affrontare una situazione. Pezzi come ‘Strategie dell’universo’ di Neffa, contenuto nello storico album ‘107 elementi’ mi hanno aiutato a trovare la grinta, la determinazione per affrontare quelle situazioni di delusione dalla vita che, magari, da solo, non sarei mai riuscito ad affrontare.
‘Certi giorni, lasciarsi andare o sopravvivere, a volte resta giusto il tempo per decidere se scrivere la parola fine nella chiave drastica o resistere, nell’ottica di non uccidere ma dare a te stesso, amare te stesso, spesso dubitare te stesso, stare a te stesso, elevare te stesso, non allucinare te stesso, scordare te stesso per trovare te stesso, non ingannare te stesso, rubare a te stesso, stordire, sfregiare, mistificare te stesso, imprigionare te stesso, potresti emarginare te stesso e strategie dell’universo’
Il bridge di Neffa, le strofe di Deda, Kaos e Sean… gli scratch dell’Alien Army, quanto gasano?!?
Canzoni come ‘Solo per te‘ degli Articolo 31 o ‘La mia coccinella‘ pronti a gettarmi nella depressione più totale nelle session di ‘picche’ che mi sono preso nella mia vita, con quei racconti dettagliati di situazioni in cui mi ritrovavo, e, che non mi facevano sentire solo, unico, ma, mi permettevano di dire ‘ok, se ce l’hanno fatta loro a uscire da sto down posso farcela anche io’.
‘Amor de mi vida‘ dei Sottotono, che mi ha accompagnato nel periodo più duro della mia vita, con quei versi che, esprimevano tutto l’amore per la mamma, per la famiglia, mi ha aiutato a passare le notti in ospedale con e per mia madre, nel periodo nel quale ha deciso di levarsi dal cazzo da sto mondo di zecche, e io li, con la testa appoggiata al letto dell’ospedale, cuffie nelle orecchie a giocare a Candy Crush, in cerca di un sonno che, pareva essersi scordato della mia esistenza.
Scariche di adrenalina come ‘Power’ di Kanye West o ‘Stand up’ di Ludacris, a darmi la carica quando correvo questa estate per sfogare l’odio che avevo dentro, attraverso la potenza delle produzioni musicali e della grinta nel rappare che mi sballavano il cuore e il cervello, stimolandomi a dare il meglio per uscire dal buio che mi circondava per essere una persona migliore per il prossimo, ma soprattutto, per me stesso, più forte di prima!
Pezzi come ‘Hits from the bong’ dei Cypress e ‘Saturday night fever’ dei Lordz of Brooklin nel periodo di droga massima, o ‘Da Rockwilder’ di Meth, ‘N2ghether now’ dei Limp Bizkit, durante le serate a ubriacarmi ‘nammerda. (Queste canzoni non ve le metto, se non le conoscete, andate a cercarvele merde haha)
Ecco, questo oggi non succede più. Il rap ha smesso di colpirmi il cuore, a parte le musiche dei produttori che, a mio parere salvano il 99% dei pezzi rap che stanno uscendo, adesso, con questo eccesso di spocchia, di voler apparire a tutti i costi prima dei testi (alcuni lo fanno pure male e, purtroppo condizionando gli emergenti che cercano di emulare i ‘big’, che di big han solo un ego smisurato), questa fame di fama, questa scarsità di contenuti e di omologazione generale, mi ha tolto la poesia, il romanticismo, la passione per un genere che mi ha dato tutto, che ‘mi ha ceduto ogni cosa che ho avuto, compreso il nome’ (cit.); ma la riconoscenza che gli devo è tanta, perchè come diceva Neffa ‘il tempo è ciclico’…e spero che sto ciclo di merda finisca, e presto, perchè questo Hip Pop non mi sta piacendo per nulla. ‘Sticazzi, cazzi tuoi, cambia genere cazzo stai dietro un sito Hip Hop?!?!’, (da notare che abbiamo cercato di evadere da questa monotonia aprendo altre sezioni che col rap centrano pocoeuncazzo) direte voi…ma è una sensazione un po’ quando ti scavallano la macchina, o te la bruciano, o cose simili.
La sensazione di appartenenza mi porta a dire ste cose, e se non avessi incontrato sta musica, probabilmente, sarei sotto terra ucciso dalla mia stessa oscurità.
Spero di non avervi smerigliato troppo i coglioni o le ovaie, che siate riusciti a leggerlo tutto ma, mi andava di .., e quindi sticazzi!
‘So bene che il mio debito è immenso, lacrime spese cercando un senso… cose preziose’
C.