Abbiamo incontrato Alessandro Vacca a Milano per intervistarlo in occasione dell’uscita del suo prossimo disco, L’ultimo tango, fuori da venerdì 18 settembre.
Anzitutto parliamo del tuo disco: come nasce il progetto di “L’ultimo tango”? E cosa racconta il disco?
Il disco è bello vario in termini di argomenti; L’ultimo tango è nato perché a distanza di due anni e mezzo dal buon Pazienza era tempo di uscir con qualcosa, visto che ho anche latitato abbastanza dal web negli ultimi anni.
Come tu magari sai, in termini di canzoni, ho abituato la mia fan base a tanti regali sul web, sono stato il precursore in Italia in termini di regalare musica on line: nel 2011 erano usciti 17 pezzi gratis in 5 settimane. Ad oggi con l’avvento di nuovi giovani che usano il web come piattaforma base ho deciso di lasciar loro un po’ di spazio. poi esce il disco e glie lo tiriamo via subito.
C’è un messaggio preciso che volevi mandare ai tuoi fan?
Di messaggi ce ne sono fin troppi, lasciar raccontare il contenuto del disco da chi lo fa è sempre un po’ parziale. L’ultimo tango è perché sarà il mio ultimo disco in italiano; dopo più di una decade presente in questa scena ho deciso di iniziare una nuova avventura iniziando a cantare in patois dopo 6 anni di permanenza a Kingston.
La canzone con il patoia è Trust No One su produzione di Big Fish; ci sono un sacco di produttori diversi nel disco. Quali sono le produzioni su cui ti trovi meglio?
Si a differenza degli altri album qui ci sono molti producer: Zef, Rik Rox, Mastermind, Kermit, David Hoover, A&R e Big Fish.
Questa roba della musica Giamaicana è presente da Vh a livello di influenza musicale. In VH Lady SexXxy era un pezzo dancehall quindi è una cosa che mi porto dietro da anni per distinguermi dal rapper italiano standard; che sia conscious o incazzato.
Ai tempi di Vh ero l’unico a fare un certo tipo di musica e a trattare un certo tipo di argomenti. Non dico che nessuno aveva mai fatto pezzi sulle donne, ma sono stato il primo a fare un certo tipo di pezzi sulle donne. Non sono stato di certo il primo a parlare di droga, ma sono stato il primo a fare Mr. Cartoon e a trattare argomenti già trattati in modo diverso. Dal 2008, con Faccio quello che voglio, ho iniziato a fare un tipo di rap che dai colleghi non era apprezzato, dai pezzi in cui facevo musica di quartiere, chiamalo gangsta rap se vuoi, ai pezzi con i Green Peeps, i ragazzi di Cagliari. Abbiamo anticipato la trap di qualche anno, e ci sono le prove sul web.
Questo è decisamente il mio album più rap. Togliendo Il ragazzo coi dread, Manchi solo tu e Trust No One che hanno influenze di musica Ska e reggae, il resto è tutto Hip Hop.
Ci sono un po’ di collaborazioni nel disco; alcune con artisti con cui collabori da molto come Danti o Jake La Furia…
In realtà con Jake ho fatto una sola collaborazione moltissimi anni fa in Vh con V.I.P.I.M.P. quindi io so che il mio pubblico aspetta questa cosa da tantissimo. Non volendo realmente riproporre cose rifatte in passato ho cercato di variare.
Con Danti ho scelto lui perché avevo questo pezzo serio, Revolution, e non volevo trasformarlo in un pezzo troppo paranoico. Sapevo che per Danti sarebbe stata una bella sfida perché magari questo pezzo non è la roba che Danti farebbe da solo, di conseguenza l’ho preso per questo motivo qua. Poi quando ha fatto la strofa ha proprio azzeccato tutto mettendo l’ironia in un pezzo serio, bilanciando le cose con la mia strofa. Se avessi preso un altro rapper che sarebbe andato con lo stesso mio mood sarebbe diventata una canzone troppo pensante.
… ma ci sono anche molti nomi emergenti come Paskaman o Cali.
Sia Paskaman che Cali sono già in giro da un po’, magari non hanno fatto ancora roba ufficiale ma Paska già dall’anno scorso era tra le promesse da tenere sott’occhio per qualche sito. Sia lui che Jamil sono giovani ma sono solidi, hanno già un loro seguito ed un buon futuro davanti. In ogni disco ho sempre cercato di mettere nomi nuovi, meno esposti di altri; purtroppo in Italia c’è sta roba di chiamare sempre gli stessi feat. dove tutti quelli di quel circoletto chiamano gli altri di quell’altro circoletto; è un po’ una roba noiosa all’ascolto. Esce il disco di quello? Ah ok allora ci saranno sicuramente quegli altri due. Manca il senso di novità. Ok, sono tutti grandi e sono tutti bravi ma hanno collaborato già cento volte e non dai più nulla di nuovo. Siccome molti giovani sono bravi e hanno già un loro circolo è più giusto magari dar più spazio a loro rispetto che ad altra gente.
Il disco di E-green se l’è pagato con il crowdfundig, potrebbe essere il futuro della discografia?
Ho letto tantissime cose su Nico, lui è in crew con noi e per me è un fratello. Anzitutto nessun altro potrebbe farlo se non lui in Italia, perché lui è il più puro. Nessuno può dirgli qualcosa.
Se avesse firmato per una major gli avrebbero dato della puttana, se avesse firmato per un indipendente probabilmente quell’indipendente non sarebbe andato bene al pubblico.
Ha fatto tutto con il pubblico; Vuoi il mio cd? Ci sono determinate opzioni: compralo e ti arriva a casa quando è pronto. Il pubblico sicuramente apprezzerà questa cosa. Sta di fatto che ci sono artisti in major che non hanno quel budget, è la tua fan base che comunque comprerebbe il disco, quindi piuttosto che dare il culo ad una major preferisco darlo ai miei fan che decideranno loro la mia sorte.
Domanda che devo farti per forza, impossibile non chiedertelo, Fabri Fibra? Niente sviluppi? Nessuna pace all’orizzonte?
Guarda questa puoi anche saltarla, le abbiamo rimbalzate tutti. Se lui crede che per far pace e chiedere scusa basti leccare il culo in una frase di un singolo, non funziona così.
Angolo della puttana, prostituisci il tuo disco.
Questo è un disco rap per davvero: nudo, crudo, ruvido e così non ce ne sono tanti. Ci sono 3 pezzi che potrebbero far storcere il naso ad un ascoltatore medio di rap perché non sono proprio rap; come Trust no one, Manchi solo tu e Il ragazzo coi dread. Per il resto sono tutte mazzate dalla prima all’ultima. Il pezzo con Paska è un pezzo nuovo; quelli con, Jake, E-green e Jamil sono delle bombe; Cali è uno dei geni di questa scena, uno di quelli che si farà sicuramente spazio. Poi c’è Enrico dei Los Fastidios che magari non sono noti sulla scena ma sono un gruppo che ha 25 anni di vita ed in giro con un tour mondiale che dura da anni; hanno alle spalle n° mila dischi e sono il gruppo numero 1 di quel genere li in Italia, rispettati in tutto il mondo, poi il pezzo è simpatico, ritmato, al live cadrà giù tutto! Da Pogo totale.
Angolo Marzulliano, fatti una domanda e datti una risposta.
Vacca secondo te, L’ultimo tango, è il miglior disco d’Italia? Si Vacca, L’ultimo tango è il miglior disco d’Italia del 2015, 2016 e 2017.
Angolo della shampista, dicci un pettegolezzo.
Mi sono lavato i capelli prima di partire, quindi mercoledì scorso, oggi è martedì e mi sa che domani mi tocca lavarli. Adesso saranno lunghi 1.35m. Il disco doveva chiamarsi l’ultimo taglio e non l’ultimo tango e avrei dovuto tagliare tutto dopo 14 anni.
Cosa farai quando li taglierai?
Pensavo di venderli su E-bay e dare il ricavato ad un orfanotrofio sulle colline sopra Kingston per cui un paio di volte l’anno mia moglie organizza delle raccolte di cibo, giochi e soldi.
Potresti fare un crowdfundig: se raggiungi tot. cifra li tagli.
Guarda mi hai dato una bella idea! Anche perché senza una buona causa non li taglierei; il giorno che toccheranno terra li taglierò, massimo un anno direi.