Ho ascoltato molto volentieri “Tutto il mondo è quartiere” e penso che il messaggio di fondo, forse mi sbaglio, poi correggimi tu, sia positivo. Parlando del fatto che tutto il mondo è quartiere, ormai ognuno di noi esce di casa, compra le sigarette dall’arabo, fa colazione dal cinese e via dicendo, ma alla fine, il messaggio che ho percepito é che siamo tutti uguali
Certo e l’hai fatto anche in modo tale che la musica ha reso leggero questo tuo messaggio e sicuramente anche ballabile
Io condivido il tuo pensiero, perchè è un po’ quello che vivo anche io uscendo di casa, mi ritrovo spesso nella quotidianità con persone di diverse culture e bisogna imparare a convivere e credo sia un po’ come dici tu, quando torni a casa con tuo figlio, i compagni di scuola di tuo figlio tornano a casa con i loro genitori e alla fine la famiglia è quella, culture e nazionalità diverse, ma il concetto di famiglia e amore è lo stesso
Anche per me è un bellissimo ritorno il tuo, però mi sembra, da questo primo singolo, che tu abbia fatto un passo in avanti anche a livello musicale e di sonorità rispetto a Rock Steady
“Rock Steady aveva un suo concept e forse il riferimento a quel disco può far dire Ensi lavora così, però io sono un rapper del 2017 e devo evolvermi, ed è importante che lo faccia, perchè se ragionassi come quando avevo 20 anni, quando avevo voglia solo di dimostrare che ero bravo a rappare, non andrei da nessuna parte, e questa è una cosa che secondo me anche il pubblico deve digerire, il pubblico vede ancora le fazioni delle volte e spesso molti mi vorrebbero antagonista di un determinato tipo di scena o di un determinato tipo di attitudine, ma per me non è così, io faccio la mia cosa e rappresento la mia cosa, se ci credi, mi segui, se non ci credi, non mi segui, c’è qualcos’altro per te probabilmente”.
Sbaglio o ci sono delle sonorità un po’ trap in “Tutto il mondo è quartiere”, fatte tue ma che però, soprattutto nel ritornello, strizzano l’occhio alla nuova scena?
“Guarda, me l’aspettavo alle porte questa domanda sulla trap, per me la trap non esiste. Dire trap in America non vuol dire nulla, non esiste, non è un genere musicale, è come suona il rap nel 2017 nel mondo. Nel mondo a livello musicale c’è questo suono, nel ’94 – ’95 c’era il boom bap con i sample taggati, oggi c’è questo. Uno se vuole trovare riparo in un’etichetta, vuole essere chiamato così o cosà, per nascondere magari delle lacune o per dire io non voglio far parte di una roba, per me sta sbagliando, esiste il rap. Basta. Non esiste nient’altro.
Poi lo puoi interpretare come vuoi, puoi fare il rap con i sample, che suona un po’ ’90s se vuoi, che tanto c’è un bel ritorno anche di tutta quella roba lì, ma io odio completamente queste etichette, questo vedere la cosa in una determinata maniera. Nella mia playlist ci sono pezzi nuovi e ci sono pezzi vecchi e ovviamente, per un legame anche affettivo e di ricordi, è normale che la roba vecchia suoni meglio, mi piaccia di più, mi piaccia quel sapore là, perchè mi ricorda quegli anni lì, siamo un po’ tutti vittime di questa nostalgia canaglia, credo.
Di certo, però, non possiamo non dire che la musica di oggi musicalmente non sia figa, poi uno può dire quello che vuole sui testi, sul rap, sui rapper, sul modo di affrontare la cosa, autotune, non autotune, io non vedo il male da nessuna parte, io vedo le cose fatte bene e le cose fatte male, e quelle fatte bene possono essere anche distanti dal mio modo di fare le cose. Io ascolto tutto il rap che esce in Italia, ma soprattutto nel mondo e nelle mie playlist ci sono pezzi che se uno ascolta la mia discografia direbbe che non ci potrebbero mai stare, ma in realtà ci sono ed è così”.
Questo lo so per quella sera che hai suonato come dj allo Smashing Wednesday di Milano
“Ahaha tu c’eri?”
No, non c’ero quella sera, ma Ale Tilt mi ha raccontato com’è andata e mi ha detto “Ensi ha suonato dei brani che non avrei mai pensato avessero potuto far parte della sua playlist”…
“Ma certo, questo è importante, perchè io faccio musica e come potrei nutrirmi solo di una cosa? Non puoi, quindi nel disco ho dei brani molto più core per come lo intendi tu e ho totalmente altre cose, quindi sono sicuro, sono certo e ci metto proprio la mano sul fuoco che sarei potuto uscire con uno dei miei pezzi rap classici e avrei spaccato comunque, però io mi devo mettere in gioco, io oggi devo dimostrare di essere all’altezza di giocare in questo campionato musicale ed è importante per me essere contemporaneo, perchè questa è l’unica chiave, altrimenti mi rinchiudo, mi proteggo nella mia etichetta di essere una leggenda che in questi 10 anni ha fatto quello che ha fatto e faccio un disco che suona come l’ultimo, ma allora non avrei fatto nessun passo avanti, avrei fatto contenti tutti quelli che hanno paura delle novità e che hanno paura dell’evoluzione di questa musica, ma fortunatamente sono cresciuto a cavallo di due generazioni, tra il digitale e l’analogico e ho già visto il cambiamento, ho già visto cambiare il gioco per due/tre volte e ho sempre resistito a questi attacchi perchè poi entra in gioco la mia attitudine: a me piace il rap e se ti piace il rap, oggi, devi avere una visione a 360° di quello che è il rap in generale, poi se a casa tua, ti ascolti solo un’artista, buon per te, non c’è nessun problema, però nessuno mi può venire a dire che la roba nuova fa cagare, anzi, a livello musicale, è molto figa e ha portato anche questa roba a una visione molto più pop a livello mondiale. Ci sono artisti che sono riusciti a portare veramente questa cosa un passo più in là e questo è, secondo me, sintomo di maturità musicale e sono contento che in Italia stia succedendo questa cosa, primo, perchè si riesce a dare la possibilità di scelta, cosa che prima non c’era e già questa è una cosa buona perchè i gusti non sono uguali per tutti, i palati non sono uguali per tutti, e secondo, perchè oggi ci confrontiamo con il mondo, non ci confrontiamo con il nostro vicino di casa, perchè oggi è tutto di tutti e quindi devi starci dentro, devi essere sul pezzo e devi dimostrare e io credo di fare tutto questo. Ovviamente non pensare che non mi faccia dei trip mentali di quello che rappresento e di quello che voglio mantenere e di quello che mantengo da anni, la mia bandiera e la mia situazione, nel disco c’è, c’è dappertutto e c’è anche in questo pezzo e io sono qua a difendere a spada tratta che chi ha le orecchie per ascoltare, chi sa che cosa sta succedendo, capisce, quello che invece rimane un po’ ancorato e vorrebbe la versione mia del 2000, forse doveva nascere 10 anni fa. Questo è quanto.
Sono assolutamente d’accordo con te, è musica, la musica si evolve, va avanti, noi cresciamo, voi artisti crescete e dobbiamo poi tutti fare un passo in avanti, sia nelle nostre vite personali, sia poi voi e tu nel tuo percorso artistico e musicale
“Esatto, io ho sempre cercato di fare un percorso e un’evoluzione coerente di quello che è il mio modo di fare musica, ho sempre fatto il mio rap con delle ottime tecniche, il contenuto, le figure retoriche e sfido qualsiasi dei miei colleghi a mettersi i gioco da questo punto di vista, oggi è il nuovo get down, c’è uno stile in mezzo da mettere, dobbiamo mettere le palle sul piatto, basta essere tutti “polite” e queste stronzate, è finito il tempo, oggi è il momento di dimostrare, di fare le cose per bene con cognizione di causa e di essere però on point, attuali in quello che sta succedendo. Se no, ti ripeto, se ci rifugiamo in un’etichetta io faccio solo classic/tu fai solo trap/tu fai solo il nuovo cosa vuol dire? Io faccio quello che mi piace fare nella mia espressione ed è un’espressione a 360°, questo disco ne sarà la prova vivente, dentro c’è tutto, fatto ovviamente in una certa maniera, non è un cocktail, non è un mixtape, è un album. Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto fino adesso e non vedo l’ora di condividerlo con tutti, però sono felice di quello che ho fatto”.
Io, personalmente, non vedo l’ora di ascoltarlo
“Ahahaha grazie!”
Come definiresti in tre parole il tuo album? Cosa dobbiamo aspettarci oltre a quello che mi hai già detto?
Anche io personalmente non vedo l’ora di ascoltare il suo nuovo album perché Ensi è uno che non ha paura del cambiamento, non ha paura di portare le sue rime, i suoi giochi di parole, il suo modo inconfondibile di fare rap adattandolo al 2017. Ensi è un grande rapper, Ensi è uno che ha le palle e a mio avviso ce ne sono davvero pochi come lui in Italia.