Quella che è andato in scena, ieri sera, all’Estatè Market Sound, è stata un’offesa a tutta la scena Hip Hop e a ciò che lega 4 straordinari artisti alle radici di questo movimento.
Confusi? Vi spiegherò meglio.
L’evento in programma per la sera del 8 Settembre era carico di promesse ed aspettative: 4 grandissimi artisti (Ensi, Ghemon, Clementino, Coez), una preparatissima Urban Orchestra con a dirigere il maestro Michele Fedigrotti, un’organizzazione ottimale, un enorme palco, le rivisitazioni di alcune canzoni dei quattro rappers da parte dell’orchestra stessa (tra l’altro ottimamente riuscite) e…
E allora cos’è andato storto? Voi.
Voi del pubblico, voi che state leggendo quest’articolo.
Un evento di una tale portata meritava, anzitutto, un pubblico più ampio e più coinvolto.
Le poche persone presenti non riempivano nemmeno tutte le sedie poste sotto il palco dall’organizzazione, al che, all’apertura e a riscaldare il pubblico c’ha pensato il giovane rapper Mudimbi, conosciuto ai più per il “successo” ottenuto da Supercalifrigida, postata anche sul portale internazionale trapmusic.net.
L’incipit non è stato dei migliori, Mudimbi ha fatto il possibile per tirare il pubblico dando fondo a tutto il suo repertorio in vero stile showman clownesco, ma tutto quello che è riuscito ad ottenere è stato di far alzare parte del pubblico dalle sedie e portarli sotto il palco, ma stiamo sempre parlando di una cifra che difficilmente supera le 100 persone.
Il lancio di qualche suo Cd, di fischietti e gonfiabili ha leggermente migliorato la situazione ma il vero problema è che il pubblico sembrava non volesse essere lì.
Il primo a calcare il palcoscenico è stato Ghemon che, accompagnato dall’immancabile corista Alessia Marcandalli (una voce straordinaria) e da tutta l’orchestra, ha intonato i pezzi tratti da OrchiDee che più hanno avuto successo come Adesso Sono Qui e Nessuno Vale Quanto Te, il tutto per una performance durata poco più di una ventina di minuti in cui il pubblico conosceva a stento le parole.
Dopo Ghemon e la splendida Alessia è arrivato il turno di Coez, che, dopo aver preso lezioni di canto, propone un esibizione all’altezza di questo nome e canta alcuni brani tratti dal suo ultimo disco Niente che non va (Still life, La rabbia dei secondi) ma anche pezzi di Non Erano Fiori che hanno saputo emozionare (Ali Sporche). Anche qui il pubblico, nonostante l’aumento di persone, non sembrava tenere il passo dell’artista romano ed, eccetto un numero esiguo di fan tra cui il sottoscritto, non si impegnava per fare il casino che ci si aspetterebbe da un evento di questa portata.
Ha forse riscosso un attenzione maggiore Clementino che proponendo pezzi coinvolgenti come Cos Cos Cos e O’Vient è riuscito a far cantare qualcuno.
Congedandosi con “lascio il posto a Mr.Mc” Clementino ha lasciato palco libero ad Ensi che coadiuvato da Julia Lenti ha portato sul palco un sacco di energie! Ma anche con Ensi il problema è rimasto lo stesso: un pubblico non all’altezza della performance.
Il Gran Finale con tutti e 4 sul palco, vuoi per le birre, i cocktail e le altre sostanze che il pubblico potrebbe aver assunto durante il concerto è stato decisamente più caloroso, soprattutto grazie a qualcuno che continuava a gridare “Alessia sei bellissima” in riferimento alla corista di Ghemon, e giuro, non ero io.
Un applauso va fatto alla Urban Orchestra che è stata all’altezza dei 4 artisti (o forse è il contrario?) che ad ogni modo hanno regalato un’esibizione unica.
Non è certo la prima volta che Rap e Orchestre si incontrano e ci auguriamo che non sarà nemmeno l’ultima, quello che lascia stupiti e con l’amaro in bocca è la poca affluenza di pubblico che, nonostante sia considerevolmente aumento durante tutto il concerto, non è mai stato particolarmente coinvolto.
Forse il problema vero è che mancavano i fan accaniti di un artista piuttosto che di un altro ma semplicemente c’erano molti ragazzi amanti di tutti ma di nessuno.
In conclusione: se non c’eravate vi siete persi un’ esperienza stimolante, interessante e (quasi) unica nel suo genere in cui 4 grandissimi artisti hanno regalato (ingresso a soli 15 euro) un paio d’ore di ottima musica ed emozioni. Se invece eravate presenti non vi biasimo nemmeno troppo; il posto era sicuramente enorme e risultava quasi dispersivo e, se non si stava sotto il palco, era difficile essere coinvolti a pieno dall’esperienza.
Ragazzi, per questa volta vi perdoniamo, ma se al prossimo evento Hip Hop vedo ancora solo 4 gatti e 3 sciacquette ubriache saranno cavoli vostri.