Abbiamo fatto un esperimento. Abbiamo mandato un nostro lettore affezionato al live di Rancore a Trezzo. Era un premio, ma poi si è preso bene e così nella notte ci ha mandato un report fotografico accompagnato da un commento di quanto vissuto.
Ecco così il primo articolo di Ale Skull. Diteci se vi piace il pezzo e diteci se vi è piaciuto il live di Rancore se c’eravate anche voi.
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Oggi sono andato a vedere il concerto di Rancore al Live di Trezzo sull’Adda. Partiamo con la premessa che non sono un suo grande fan, ma l’ho seguito negli anni da quando l’ho conosciuto attraverso il programma “Spit” condotto da Marracash su MTV.
Mi incuriosiva andare a vedere un artista rap così. Perché tra trap e testi egocentrici, evidentemente c’è ancora qualcuno che racconta storie come un narratore.
Infatti, mia opinione personale, è un poeta maledetto del 21esimo secolo.
Veniamo a noi, il concerto propone il suo ultimo progetto “Musica Per Bambini” uscito a Giugno. Lo show inizia con “Underman” un pezzo che esalta subito la folla grazie alla potenza che trasmette tra rime e musicalità di una band trasformata in giocattoli per entrare nell’atmosfera del concerto, e alla mentalità di ogni parola che viene regalata al pubblico.
Il concerto passa da musiche violente a musiche più riflessive, così ogni partecipante può trovarsi a suo agio in qualunque momento. Infatti, anche se in società magari le persone si sentono fuori luogo, in questo concerto la sensazione è di essere tutti una grande famiglia. Ho visto persone diverse, ballare, esaltarsi, commuoversi e sentirsi parte di qualcosa.
Rancore nei monologhi tra una canzone e l’altra descrive lo stato sociale come il ritrovo di vari pensieri, che porta ogni persona a non trovarsi fuori luogo, ma a socializzare.
L’artista ha dato prova di saper tenere il palco e di mantenere equilibrio di emozioni e stupore nel pubblico festante. Quindi a parer mio è meglio dal vivo che in cd, ma se vuoi comprendere ogni significato dell’uomo dietro Rancore devi per forza ascoltare attentamente l’album.

Vi lascio con una perla finale del concerto, Rancore ha ricordato ciò che gli diceva suo padre:
quando la vita si fa difficile metti la mano sul muro e continua fino a trovare gli alberi per uscire dal labirinto
e lui ha risposto:
il foglio di carta è stato il mio modo per uscire dal labirinto, quindi ho continuato a scrivere, scrivere, scrivere!!!
Ale Skull
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Se vi è piaciuto il commento di Ale Skull fatecelo sapere nei commenti, altrimenti lo rimandiamo a settembre.
PS: Ale, ma hai chiesto il permesso in Regione per fare queste foto, il pezzo e parlare con l’artista?