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Prima il manifesto rap contro il bullismo, poi il video diventato virale. «È ora di finirla, adesso basta»

Un ragazzo 22enne vuole farsi portavoce contro i soprusi attraverso la diversità individuale di ognuno

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Nelle ultime ore, un video di un ragazzo 22enne di Castelfranco Emilia, nel modenese, è diventato virale. Il fulcro del video è la lotta al bullismo tramite azioni di denuncia proprio da parte di chi subisce violenza.

Pubblicato da Marco Baruffaldi su martedì 13 marzo 2018

Il portavoce contro questi soprusi è Marco Baruffaldi, già conosciuto sul web come Baruffabomber. Lui è un ragazzo affetto dalla sindrome di Down che nel corso della sua vita si è scontrato più volte con i bulli di tutte le età, dai suoi coetanei fino a un insegnante. La vicenda è stata trattata in prima battuta da Qn-Il Resto del Carlino e poi ha fatto il giro delle maggiori testate d’informazione, ma solo dopo la viralizzazione del suo appello in video. Infatti, al momento in cui scrivo, il video conta circa trentamila visualizzazioni e mille condivisioni su Facebook in meno di quarantotto ore.

«Vorrei raggiungere più persone possibile così che possano imparare a reagire e a difendersi»

Un anno fa il ragazzo ha dato sfogo al suo dolore su YouTube con il video di una canzone rap, scritta e suonata da lui stesso, in cui enfatizzava il valore della diversità. Stavolta, il suo video ha lo scopo di spronare chi subisce maltrattamenti a denunciare senza farsi bloccare dalla paura come successe a lui tempo addietro. Per aiutare e sostenersi reciprocamente, alla fine del video Marco lascia i suoi contatti affinché si possa fare rete e debellare il male comune. D’altronde, non è nuovo a queste iniziative, poiché un anno fa il suo impegno è andato oltre la canzone attraverso la vendita dello stesso singolo presso le edicole locali da cui ha ricavato dei fondi che ha donato in favore dei disabili.

«Siamo vivi nonostante ci dicevano: “Devi morire”»

Ieri, usando le parole di J-Ax, ho trattato qui su Hano, seppur in senso lato, il tema del bullismo e sono contento che oggi il video di Marco abbia ottenuto tutta questa attenzione. Un anno fa la sua causa ha trovato sfogo con la musica assolvendo al suo compito di veicolo comunicativo e l’ha fatto proprio col rap, quell’arte che da sempre si propone come espressione del disagio da cui si desidera emergere.

«Il malessere è strumento per reagire e risalire adesso»

Donato Cerone
Donato Cerone
Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.

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