La storia di Sonita: la voce del Rap contro le ingiustizie.
Ben ritrovati, cari lettori, di nuovo qui sulle “pagine” di hano.it.
Quest’oggi, però, non vogliamo parlare delle solite frivolezze: oggi niente dissing, niente album, niente uscite di cattivo gusto, niente classifiche o “le 5 cose“.
Oggi vogliamo raccontarvi una storia.
Oggi vogliamo raccontarvi una storia di coraggio, di amore (ma non quello vero), di sogni, speranze, musica e Hip Hop.
Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Sonita.
Sonita Alizadeh è una ragazza di 18 anni che vive negli Stati Uniti, studia presso l’accademia d’arte di Wasatch e sogna di diventare un avvocato; ma non è sempre stato tutto così.
La vita di Sonita, paragonata alle nostre, non è stata di sicuro una passeggiata.
Lei è nata in Afghanistan, nella provincia di Herat, per essere più precisi, una zona di confine con il Turkmenistan e l’Iran, una zona che è stata luogo di violenti scontri e indicibili massacri tra le forze NATO ed i talebani, oggi sotto il controllo dell’esercito israeliano.
Sonita, con la sua famiglia, è scappata da quell’inferno e si è rifugiata in Iran, dove, però, non è riuscita a sfuggire ad un altro terribile incubo: “Le spose bambine”.
Le spose bambine, sono, nel medio oriente, una tradizione molto ben radicata e difficile da sconfiggere.
Le famiglie vendono le proprie figlie, ancora bambine, a uomini più grandi in cerca di una moglie; così ragazzine di 16, 12, anche 9 o 10 anni si svegliano un mattino, in mezzo a giochi e doni di ogni tipo, senza rendersi bene conto di quello che sta succedendo, felici per la festa magari, salvo poi ritrovarsi, la notte, nel letto con uno sconosciuto 20, 30 anni più vecchio.
Secondo le statistiche sono 37 mila le bambine che, ogni giorno, sono costrette a sposarsi con uomini molto più vecchi; per un totale di 13 milioni l’anno: bambine portate via dai loro giochi per fare un figlio, magari a soli 13 anni, magari stuprate dal loro stesso marito.
La prima volta che i genitori di Sonita hanno cercato di venderla aveva solo 10 anni: giocattoli, coccole, trucchi, vestiti… non capiva cosa stesse succedendo. Fortunatamente quel matrimonio non è andato in porto e Sonita credeva di poter vivere una vita serena; studiava e guardava la tv occidentale, appassionandosi alla scrittura e alla musica, registrando anche i primi video musicali home made.
Poteva sembrare la vita di un adolescente qualunque la sua, finche, a 16 anni, i suoi genitori non decidono di venderla.
Alla famiglia di Sonita servivano 9000$ per pagare il matrimonio del fratello (paradossale), ma le offerte che ricevevano erano troppo basse e si aggiravano sui 7000$, almeno finche non è arrivato l’uomo giusto, con il portafoglio gonfio, pronto a pagare la cifra richiesta.
[quote_box_center]”Sonita è una ragazza perfetta, perché non dovrei riceverne di più?” diceva la madre.[/quote_box_center]
Al sentire queste parole il cuore di Sonita si è spezzato: non aveva più 10 anni, capiva che non era un gioco, capiva cosa stava succedendo e non riusciva a crederci.
Ma Sonita non si è rassegnata al suo destino e ha deciso di lottare, e per farlo, ha scelto come strumento il Rap.
In Iran non è permesso a cantanti solisti esercitare senza il permesso del governo, figuriamoci ad una ragazzina; in Iran non è nemmeno permesso parlare delle spose bambine, figuriamoci come denuncia.
Sonita, però, è una ragazza coraggiosa e pubblica su Youtube il video di Brides for Sale – Spose in vendita, girato e registrato anche, e soprattutto, grazie ai suoi amici
Nel video ha gli occhi gonfi e viola, il labbro spaccato, un codice a barre dipinto in fronte, è vestita da sposa e truccata a festa: un trucco che però non riesce a mascherare le sue ferite, superficiali e non.
Grazie alle milioni di condivisione Sonita è riuscita ad ottenere una borsa di studio per studiare musica nello Utah, lontano da quell’incubo.
Ai microfoni della BBC ha raccontato:
[quote_box_center]”Mia madre aveva 13 anni quando si è sposata. Tutti le dicevano che era una donna e che quindi non aveva valore. Nel mio paese una ragazzina deve restare in silenzio, una ragazzina è come un cane con il quale giocare; ma io sono una cantante e voglio avere un futuro radioso. La musica era l’incubo di mia madre, ora è una delle mie più grandi fan”.[/quote_box_center]
Sonita ora sogna di poter tornare in Afghanistan un domani e, con la sua voce, far cambiare idea al mondo.
La straordinaria storia di Sonita è anche documentata in un film della registra iraniana Rokhsareh Ghaemmeaghami: Sonita is a traveling swallow (Sonita è una rondine che viaggia).
Recentemente anche Amnesty International ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e sostentamento per combattere contro questo orribile fenomeno.
I matrimoni precoci sono un fenomeno da estirpare il più in fretta possibile; pare assurdo che nel 2015 ci siano ancora posti dove le bambine vengono vendute come schiave, picchiate e violentate, costrette ad avere figli in così tenera età e che troppo spesso finiscono per suicidarsi piuttosto che continuare quella vita.
Donate con un sms solidale 2 euro al numero 45594.
Grazie.
[quote_box_center]”Lascia che ti bisbigli le mie parole, affinché nessuno mi possa sentire mentre racconto della vendita di bambine, la mia voce non deve essere ascoltata, perché è contro la sharia, le donne devono restare in silenzio, è questa la tradizione nella nostra città.”[/quote_box_center]