Firenze, 25 febbraio 2017, il b-boy palermitano Giuseppe Di Mauro a.k.a. Kacyo è il campione della Red Bull BC One Italy Cypher 2017.
Energia, musica, emozioni, show, freestyle, passi di breakdance spettacolari, questo è quello che si respira e si vede alla Red Bull BC One.
La giornata è iniziata alle 18.00 con le preselezioni tenutesi alla Fortezza Da Basso dove round dopo round, davanti a una giuria composta da tre b-boy di fama internazionale, Lil G (Red Bull BC One All Stars Venezuela), B.Boy Smile (Fundanza Family) e Roxrite (Red Bull BC One All Stars USA), sono stati scelti altri due b-boy che la sera si sono sfidati durante la finale dell’Italy Cypher.
L’atmosfera è esattamente come quella che ho sempre visto nei film: dj, pubblico seduto in cerchio intorno al dance floor e i b-boy, uno davanti all’altro, che a turno si sfidano a mosse di breakdance.
Ospite d’onore della serata tenutasi alla Fortezza Da Basso è stata Virginia Tomarchio, stella del Red Bull Flying Bach, che si è esibita, insieme al b-boy Lil G, in un’emozionante e spettacolare coreografia.
Ore 22.30, allo Space Club di Firenze, davanti a centinaia di persone, si è riaperto il cerchio del Red Bull Bc One Italy.
I 16 migliori b-boy italiani si sono sfidati, round dopo round, in uno spettacolare testa a testa a eliminazione diretta.
Ogni round della battaglia, dal primo all’ultimo, è stato esaltante e spettacolare e tutti i 16 b-boy hanno reso grande e indimenticabile questa serata tenendo altissimo il livello del breaking del nostro paese.
Mowgly, il vincitore della scorsa edizione, era tra i favoriti e ha combattuto fino alla semifinale, durante la quale è stato battuto da Elia che si è scontrato nella battle finale con Kacyo.
Tre i round che vedono, in questa avvincente e spettacolare finale, Elia e Kacyo, uno di fronte all’altro, sfidarsi a passi di breakdance per aggiudicarsi il titolo di Red Bull BC One Italy Cypher.
I tre giudici, Lil G, B.Boy Smile e Roxrite sono stati concordi nel decretare Kacyo vincitore della Red Bull BC One Italy Cypher 2017.
Durante la serata è andata in scena anche la performance delle Waackengers, una crew tutta femminile che si è esibita in un side act dell’evento.
“La breakdance è la mia vita, non potrei vivere senza, è un equilibrio tra testa, cuore e corpo”, questa è la breakdance per Kacyo, il vincitore dell’Italy Cypher che volerà ad Amsterdam per gareggiare, il prossimo 4 novembre, nel Last Chance Cypher, la sfida tra i finalisti di tutti i National Cypher provenienti da 35 Paesi.
Solo il migliore b-boy potrà guadagnarsi un posto nella World Final e noi facciamo tutti il tifo per lui.
Kacyo è un componente della crew The Clan, nel 2010 ha vinto il Red Bull Club Tour, nel 2014 e nel 2017 la Red Bull BC One Italy Cypher.
Da quanti anni balli e come hai iniziato?
“Ballo dal ’99, da circa 17 anni. Ho iniziato a Palermo, sotto a dei portici in Piazzale Ungheria con la mia ex crew. Nove anni fa sono venuto a Roma con un mio amico, Gabriele, un componente della mia attuale crew e insieme abbiamo fatto diverse competizioni e ora sono qua”.
Quante ore ti alleni al giorno?
“Quasi tutto il giorno perché impiego più tempo possibile al ballo a 360 gradi. La mattina e la sera le dedico a me e il pomeriggio ai miei allievi. Il fine settimana, invece, giro e lo dedico al breaking tra giurie e workshop o competizioni”.
Trai i b-boy con cui ti sei sfidato stasera c’era qualcuno che temevi in modo particolare?
“Un po’ tutti perché ero tra i più grandi e i giovani sono imprevedibili ma in realtà loro sono stati la mia energia. Io volevo che i più giovani mi dessero qualcosa che io ancora oggi vado a cercare, ovvero la vibrazione dello sfidante e grazie a loro sono arrivato in finale. In realtà mi aspettavo di perdere alla prima, fai conto che a quest’ora già dormo, pensavo di perdere subito e andarmene a letto e invece sono qui”.
E all’estero invece c’è qualcuno che temi?
“L’estero è combinato come l’Italia, solo un po’ più in grande, c’è tanta gente giovane che fa paura veramente paura e spero tanto di prendere anche da loro delle vibrazioni positive per gettarle nel dance floor. Temo tutti, è difficile adesso non temere nessuno perché il livello è talmente alto e i tempi sono cambiati da quando ho iniziato ed è veramente difficile stare ancora qui a combattere insieme a loro”.
Le coreografie sono preparate o è tutto freestyle?
“Non ci sono coreografie, alcuni ballerini si preparano dei set, delle sequenze e le improvvisano sulla musica. Altri, invece, ascoltano la musica e si lasciano andare oppure, in base a quello che fa l’avversario, ci vanno sopra e rispondono per comunicargli qualcosa. Io questa competizione, rispetto a tutte le altre che ho fatto, l’ho vissuta in freestyle.
Questa volta mi sono goduto il momento perché era da tanto che non lo facevo. Mi ero chiuso in uno schema dove dovevo per forza eseguire e far vedere agli altri quello che sapevo fare, invece oggi mi sono lasciato andare e mi sono goduto il momento. Noi sul dance floor ci scambiamo energia, per farti capire è identico al freestyle nel rap. La cultura è la stessa, sia che si prenda una bomboletta, un microfono, un giradischi o dei passi, è la stessa cosa, si sta comunicando allo stesso modo”
Cosa si prova a vincere?
“In realtà non lo so, adesso devo ancora realizzare. Vincere è bello però, sia che vinca, sia che perda, vado a casa e continuo a fare la mia vita”.
Tu non ti aspettavi di vincere, chi pensavi avrebbe vinto?
“Mowgly perché lo stimo tantissimo. Guarda quest’anno avrei puntato su tutti tranne che me”.
Amsterdam come pensi che la vivrai?
“Non lo so, dipende dal cammino che farò. Questo periodo mi ha portato a vivere la gara in freestyle completo, non so come la prenderò domani, tutto dipende dagli input che mi da la vita giorno dopo giorno.
Ad aprile sarò a Milano e Londra per gareggiare in altri circuiti, mi piace mettermi sempre in gioco e comunicare qualcosa alle persone che mi guardano”.
A che età si smette di fare breakdance?
“Una persona grande mi ha detto finché resti un bambino, è difficile che smetti. E a me piace restare un po’ bambino anche se a giugno compiro’ 33 anni”.
Il sudore, le mosse, le entrate, gli sguardi e i gesti di sfida tra i b-boy, il freestyle, le mani del pubblico a tempo, il beat che accende il ritmo e fa partire il gioco di gambe e braccia: questa è la Red Bull BC One, questo è l’hip-hop.
Il breakin è danza e lotta, è stile e mimica, potenza e grazia, competizione, amicizia e stima, cuore, corpo e cervello, è la passione per la musica e la cultura hip-hop a 360 gradi.