La musica rap ha così tante sfumature che mettere d’accordo tutti i rappusi sembra un’impresa.
Negli ultimi tempi la scena rap italiana ha visto affermarsi numerose nuove leve che sembrino appartenere a tutt’altra scena. Flow, metriche e stili diversi riescono a prendersi uno spazio importante nel panorama mainstream del rap italiano aggiudicandosi il seguito di molti e il ripudio di altri.
Questi nuovi artisti portano una ventata di novità attingendo dal proprio background esterofilo grazie al quale hanno attirato l’attenzione di alcune colonne del rap game nostrano. Uno su tutti è Shablo che con Thaurus e Roccia Music ha preso sotto la propria ala Izi, Ernia, Tedua, Sfera Ebbasta e Rkomi. La diversità di questi ragazzi è il focus delle opportunità artistiche e di business che si vanno a delineare sempre più, ma i giudizi negativi non mancano soprattutto se si pensa alla trap, loro sottogenere di riferimento, e i pessimi esempi che danno come l’uso di codeina nel caso di Sfera Ebbasta.
Tuttavia, il rap non ha la presunzione di essere un esempio o di dovere insegnare qualcosa a qualcuno. Il rap è uno specchio della società, pertanto gli artisti sono persone in cui ci si può rivedere e non modelli da emulare, questo è il concetto che bisogna trasmettere ai ragazzini che si affacciano a questa musica anziché dare addosso alla nuova scuola che avanza come si faceva nei ’90 con i Sottotono.