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Gli “Psicologi” si raccontano al Giffoni Film Festival: “puntiamo a essere ispirati e non influenzati”

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“Le mie rime come Jim Morrison sulla Smemo” cantava qualche anno fa il King del rap Marracash. Ebbene… loro avranno invece le loro rime su Comix (una delle agende scolastiche più amate dai ragazzi).

Stiamo parlando del duo pop-rap Psicologi, che in pochissimo tempo sono riusciti a imporsi nella scena indie-rap italiana, ed è proprio la notissima agenda Comix che ha organizzato la loro presenza all’ultimo Giffoni Film Festival.

Nel contesto della Sala Truffaut Drast e Lil Kaneki, aka Psicologi, hanno parlato davanti ai Generator +13 e +16 del loro percorso e della loro attitudine nel fare musica che gli ha permesso di raggiungere in poco tempo ottimi risultati.

“A noi fa piacere che le persone si sentano aiutate da ciò che diciamo, ma se scrivessimo canzoni per aiutare la gente probabilmente non ci riusciremmo In questo momento, crescendo, siamo diventati più noi. Puntiamo a essere ispirati e non influenzati”

Il duo con il loro primo singolo pubblicato nel 2019 (quando ancora non sapevano che si sarebbero chiamati Psicologi, come hanno raccontato al Giffoni) hanno raggiunto un successo immediato, raggiungendo quasi 3 milioni di visualizzazioni su Youtube e diventando un punto di riferimento per tanti ragazzi della loro età. Questo grazie alla profondità dei loro testi, nei quali affrontano le problematiche dei loro coetanei, raccontandole ovviamente dal loro punto di vista e arrivando dritto al cuore dei loro ascoltatori.

Nel corso del 2020 nonostante la pandemia gli Psicologi hanno pubblicato il loro album d’esordio “Millennium Bug” e hanno iniziato a realizzare collaborazioni importanti come ad esempio la canzone FCK U realizzata con la bravissima Madame, una delle novità più importanti al momento nel panorama musicale italiano.

“Il Covid ci ha un po’ bloccato – hanno raccontato gli Psicologi – Prima era tutto più animato, c’era più vicinanza”

Ovviamente tra le domande poste al Giffoni non poteva mancare l’argomento della pandemia, a tal proposito i due hanno dichiarato che fortunatamente quest’anno stanno riprendendo il contatto con il pubblico e con i live.

Hanno poi espresso un concetto molto importante: quello della necessità di fare musica. In particolare Drast ha dichiarato:

“A me capita molto spesso, quando ho un rapporto molto stretto con una persona, di essere distaccato. Alcune cose le riesco a dire solo con la musica. Sono riuscito a fare pace con un mio amico attraverso una canzone. L’arte in generale è un mezzo di comunicazione”

Psicologi - Comix

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Andrea Bastia
Appassionato di cultura hip hop da ormai troppi anni e writer fallito, dopo qualche esperienza in proprio sul web approda definitivamente su Hano. Si occupa della rubrica dedicata agli artisti emergenti e a quella sui Graffiti.

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