Elvisback per difendere Rovazzi
Milano, 21 Novembre 2016
Un individuo dalle strane sembianze e movenze esce dalla fermata “Missori” della metropolitana meneghina. Nel percorso che porta dall’uscita della metro a Piazza Duomo, costeggiando l’università statale, il bollettino di guerra è spaventoso: 21 studentesse di legge sedotte, 8 parti gemellari, 2 farmacie svaligiate e 8 tubetti di gel per capelli. Il mistero si infittisce.
Quando tutte le indagini stavano, come al solito, per condurre al gran visir di tutti i cumenda, sua maestà Silvio Berlusconi, una telefonata senza precedenti arriva in questura. Provenienza? La sagrestia del Duomo di Milano.
E’ proprio il sagrestano a chiamare. E’ agitato. Talmente agitato che occorre qualche minuto per riuscire a calmarlo e scoprire lo sconvolgente motivo della telefonata.
“Vi prego venite immediatamente, c’è un pazzo che parla di cose che non esistono”. L’appuntato dei carabinieri, tale Mimmo Scaramuccia, alquanto sollevato, si rivolge bonariamente all’uomo invitandolo alla calma: “Non si preoccupi, è un prete. Fa parte del suo lavoro…”.
Nulla da fare, il sagrestano insiste: “Non è un sacerdote, è Little Tony”.
Ovviamente Mimmo sapeva che Little Tony era morto nel 2013 ma, d’innanzi a cotanta assurdità, decide di recarsi con un paio di colleghi al Duomo per investigare.
Arrivati sul sagrato la scena è surreale: dal portone spalancato della chiesa si vede un attempato signore in giacca di pelle in piedi sull’altare. Sta sfogliando la Bibbia in maniera compulsiva gridando cose prive di senso che vengono però, per dovere di cronaca, messe a verbale:
“Dove cazzo è sto Salmo e portatemi l’Hano”
Se la seconda parte della frase è indubitabilmente comune in ambiente ecclesiastico, la prima, invece, risulta ai più di difficile interpretazione.
Difficile per tutti ma non per Scaramuccia il quale, per sua grandissima sfiga, ha un figlio appassionato di rap italiano e che da due giorni gli sta scartavetrando le palle per colpa di una rivista chiamata “Hano” e di come tale rivista non prenda seriamente il suo cantante preferito “Sfera in tasca”. Devono essere loro, pensa il buon Mimmo.
“Portatemi quel cretino che dice di aver parlato con John Lennon settimana scorsa“
Londra, 21 Novembre 2016. Due ore dopo.
Annoiato. E’ come minimo la 12esima volta che guardo il “Signore degli anelli” e anche questa volta non posso fare a meno di soffermarmi sulle analogie con il rap italiano. Gandalf lascia l’underground “grigio” per firmare con la major e diventare “bianco”. Venduto. Frodo e Sam sono sempre insieme, un pò si amano, e presto pubblicheranno “Hobbit col Rolex”.
Mi squilla il telefono. Sono i Carabinieri.
Il mio pensiero corre immediatamente a quella volta che al liceo ho provato a dare fuoco alla mia professoressa di greco. Nulla di tutto ciò.
Le parole che escono dallo speaker dell’iphone non hanno precedenti.
“Siamo con Elvis ti vuole parlare”.
La mia mente elabora immediatamente la combo sensazionale che si stava realizzando in poco più di una settimana.
Io, che solo pochi giorni fa avevo parlato con John Lennon di Fedez e J.AX, mi sento come quell’anno in cui uscirono in contemporanea sia il calendario dell’Arcuri che della Canalis: ringrazi il cielo di avere due mani e di poter “intrattenerti” senza scontentare nessuna delle due.
Bella Elvis, che ci fai in Italia? Hai sbagliato paese. Mi spiace dirtelo ma per noi sarai sempre un Little Tony di cui non capiamo le parole.
Che è un pò come dire a Massimo Troisi che sarà sempre secondo a quel mentecatto di Siani. Comunque sono in missione. Sono qui sulla terra per difendere un grande artista che in questi giorni sta ricevendo delle infamanti battute e calunnie.
Ti riferisci ovviamente a Bob Dylan e a come la rete lo stia “sfottendo” per non essere andato a ricevere il Nobel per la letteratura…
Non me ne frega un cazzo di quella mummia di Bob Dylan. Sono qui per Fabio Rovazzi.
Come scusa?
Hai capito bene. Voi Italiani prendete tutto troppo sul serio. Non riuscite a convivere con il fatto che qualcuno, senza il benché minimo talento, stia guadagnando grazie ad una stronzata. La vostra indignazione da quattro soldi non è dettata da una consapevole e apprezzabile volontà di difendere la musica come valore assoluto. Altrimenti comprereste i dischi. Chi va al numero 1 fa schifo? Si, ma tu non compri un disco da “Squerèz” dei Lunapop. Siete solo degli sfigati che sbattono i pugni perchè qualcun altro si sta prendendo quella notorietà per cui voi vendereste un rene e almeno 2/3 del nucleo familiare.
Deduco che “Andiamo a comandare” ti sia piaciuto. Come è stata la risposta laggiù negli inferi?
Successo planetario. Anche perchè quando abbiamo sentito il testo abbiamo tutti pensato a quel babbo di Giuda che si è sputtanato tutti i trenta denari in foto su instagram e dompero. Il testo è esilarante. Non capisco perchè se il pezzo comico lo faceva Elio era un genio” e ci dovevamo fare i bocchini a vicenda su come fosse “geniale”, se invece lo fa Rovazzi “è il cancro della musica”. Non è giusto. Per lo più il ragazzo è il primo a prendersi poco sul serio mi pare, a differenza di colleghi involontariamente molto più comici di lui che si prendono invece troppo seriamente.
Immagino tu abbia saputo che Salmo, in occasione della riedizione di “Hellvisback”, abbia pubblicato un brano in cui non è stato proprio tenero con il buon Fabio…
Si, i carabinieri me lo hanno fatto ascoltare mentre ti aspettavo. All’inizio avevo frainteso e pensavo ci fosse un nuovo “salmo” nella bibbia dedicato a Fabio Rovazzi, anche se, dato il linguaggio, ero sorpreso che avesse passato la censura.
Devo dire che questo Salmo è bravo ma è la seconda volta che mi fa girare il cazzo.
Seconda?
Prima di tutto sarebbe stato carino farmi una telefonata per chiedermi se fossi d’accordo con l’uso del mio nome per il suo album. Il tutto, per altro, senza vedere uno straccio di diritto d’autore. In secundis le rime e le battute su Rovazzi stanno diventando come quelle su Berlusconi alle battle di freestyle di qualche anno fa. Un modo un pò paraculo di arruffianarsi un certo tipo di pubblico da sempre privo di fantasia e di particolare senso dell’umorismo.
Va bene, riferirò al pubblico di Hano quello che ci siamo detti. Che programmi hai per la serata?
In ciabatte nel locale, andiamo a comandare!
#DM
#Tavorsullasabbia