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DJ Spessore VS Quilo – da “Castia in fundu” a oggi

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DJ Spessore VS Quilo – da “Castia in fundu” a oggi

Ho avuto qualche problemino in questo periodo e trovo solo durante queste vacanze natalizie un po’ di tempo per scrivere quello che ci siamo detti con Quilo ormai un mese fa, più che altro il tempo dovevo trovarlo perché Quilo erano già tre volte che via whatsapp mi inviava la foto di una pattada sarda, a buon intenditor…

Diciamo che di cose da chiedere a Quilo (e Ruido che spero di sentire al più presto) sugli SR Raza e su Wessisla ne avevo troppe allora ho deciso di trattenermi per non incentrare tutta la chiacchierata su Capre, scravi, voscrover e ellesnarpnaz (queste espressioni del vocabolaro degli SR Raza solo pochi potranno comprenderle, anche se in realtà basterebbe avere il CD originale).

Per chi non lo sapesse Quilo (insieme a Ruido e Su Rais) è il fondatore della krew sarda Sa Razza (1992)  che nel 1996 divenne SR Raza che – diciamo così – quando a metà degli anni ’90 solo in pochi in Italia avevano capito come andava fatta questa strana cosa che è il rap, loro erano già anni avanti e se andate a sentire un loro pezzo di quegli anni vi rendete conto subito che cosa intendo, una freschezza ancora attuale (tanto per vi linko di seguito uno dei miei brani preferiti “sogno da homi-cida”).

Quilo: complimenti a parte (che mi prendo molto volentieri) va detto che Sa Razza nel 1991/1992  incise il primo disco in lingua Sarda su vinile 12” “Castia in Fundu” (il b-side era “In Sa Ia”) prodotti dalla storica Century Vox di Bologna e con la partecipazione dei Casino Royale e dj Gruff. Resto attivo quindi dal 1992 ad oggi , non credo di fermarmi. La musica rappresenta la mia vita.

Perché hai usato il termine lingua e non dialetto?

Perché il Sardo è una lingua vera e propria e non un dialetto, semplice no? (ride) Scherzi a parte credo che questa vada più che bene come risposta visto che il Sardo è una lingua trovo naturale usarla ma andiamo avanti altrimenti dovremmo passare le prossime ore a parlare solo di questo argomento molto complesso che deve tener conto di quello che è la Sardegna come terra e come popolo.

Ok credo di aver capito e mi è chiaro. Passiamo oltre e partiamo dalla fine ma un disco di Quilo?

Guarda sono un paio d’anni che sono molto  tentato ma poi ho una specie di blocco, mi spiego meglio: per me è fondamentale il messaggio, mi interessano poco i virtuosismi  lirici o meglio se ci sono entrambi (messaggio e virtuosismi ) allora sei un grande MC altrimenti la bella confezione senza contenuto non mi interessa e allora tornando al mio disco penso “cosa devo dire ancora che non ho detto?” e mi blocco… ma abbiate fiducia troverò molto presto la combinazione della cassaforte.  Fare un disco non è poi una cosa facile, i dischi non si cagano la mattina dopo il caffè soprattutto quando devi affrontare un pubblico che è cambiato parecchio.

Però di serate in giro ne fai, vedo dalla tua pagina Facebook!

Sì ne faccio,  sia nel progetto Randagiu Sardu in live dal 2008 con il micro in mano, sia come Selecta (nel rispetto di chi il DJ lo fa per professione); lasciami dire che non sono un dj, ho una mia selezione una scaletta ben studiata (ne ho diverse in realtà) e cerco di portare in giro la musica migliore e a volte trovandomi in contesti in cui il pubblico, abituato a ballare raggaeton, salta con le mani in aria se passo EPMD, NWA, Snoop o altri pezzi che hanno fatto la storia di questa cultura,  mi emoziono. Per me portare queste vibrazioni in giro è conservare la memoria storica in qualche modo.

Quilo SR Raza

Ho ben chiara la sensazione. Cosa pensi della situazione che adesso fa tanto discutere: i giovani e il rap?

Semplicemente che non fanno tutti schifo a prescindere, come sento dire da alcuni. Chiaramente alcuni meritano e altri no ma le potenzialità ci sono il problema è che adesso più di prima la musica è diventata un prodotto e di conseguenza l’artista è un prodotto che va venduto il più possibile e devo dirti la verità, se l’Hip-Hop è arrivato a questo a livello  è anche un po colpa nostra (intendo delle generazioni più vecchie) che hanno lavorato tanto ma oggi non c’è piu’ unione, ci siamo persi tutti e spero che ci sia la voglia di ritrovarci. Non me ne fotte un cazzo delle categorie, old school, new school , esiste solo la True School: gente vera che crede ancora  in questa cultura perché ha qualcosa da dire e da fare. Non fidatevi mai dei finti Guru né dei finti Geni.

Beh anche il merito però…

Chiaramente. Però non è possibile che in Italia non si sia mai riuscito a organizzare un evento in cui giovani e vecchi possano confrontarsi e prendere spunto gli uni dagli altri, in cui i più vecchi su alcuni punti  (solo perché magari hanno più esperienza essendoci già passati) possano essere delle guide per chi si trova ad affrontare alcune siuazioni per la prima volta.

Ti ci vedo a insegnare a quale temperatura va servito il mirto…(sto scherzando visto che la pattada è sempre a portata di mano)

Beh quello potrei sicuramente insegnarlo molto bene, per il resto anche quando partecipo a dei laboratori sull’Hip-Hop qui in Sardegna non salgo mai in cattedra e cerco sempre di confrontarmi,  fidati si sta perdendo molto il senso di comunità quel senso che a noi ci faceva girare in lungo e in largo come dei disperati per raggiungere una jam a centinaia di km di distanza per conoscere o per stare insieme a altri che condividevano la nostra passione, la nostra cultura di vita.

A fine Estate ho partecipato a un mega party per i 20 anni de La Fossa ed è stata veramente una serata fantastica, piena di gente,  in cui ci siamo divertiti un casino, perché l’intrattenimento resta sempre una delle cose fondamentali di questa musica.

Spiegami meglio la faccenda dell’organizzare un evento in cui ci si possa confrantare.

Ma sì niente di fantascentifico, un evento itinerante grazie al quale portare in giro la cultura, che ce n’è molto bisogno, un’occasione per stare insieme e confrontarsi anzichè continuare a fare come abbiamo sempre fatto e cioè ognuno per i cazzi suoi.

Tornando ai giovani volevo dirti che ad esempio non è vero che sono disinteressati alla cultura, ci ho fatto caso lo scorso anno quando è scomparso Primo, Primo non scriveva canzoni, ma delle vere e proprie opere di letteratura e questo per me è il rap, comunque a prescindere da questo ho notato che molti giovani hanno onorato la sua scomparsa in modo degno e questo è quello che mi interessa e sinceramente è un segnale fondamentale.

 

Rap italiano cosa ascolti adesso?

A parte i classici che non hanno tempo come Sangue Misto, Inoki, Primo… adesso mi piace Murubutu, lui ha sempre qualcosa da dire e lo dice in un modo che mi piace moltissimo. Ha trovato una chiave inedita. Gli ho chiesto un feat, spero possa venir su qualcosa. E poi la scena sarda che è sempre bella potente al netto dei cazzari c’è tanto buon rap.

Ma quindi quali saranno gli impegni di Quilo in questo 2017?

Sicuramente portare avanti la nootempo (www.nootempo.net) una factory che produce musica, cultura indipendente di cui sono un fondatore e produttore e mi occupo di alcuni aspetti manageriali soprattutto nella direzione artistica per i nostri artisti (Randagiu Sardu, Gangalistics, Flub, Indeo, Malamorri e me stesso) e magari mettermi al lavoro sul mio disco da solista. Per il resto si cerca di Resistere attivamente in quella piccola Rivoluzione quotidiana che ognuno di noi dovrebbe portare avanti.

Chiudiamo con le due domande di rito, 3 pezzi Hip-Hop che non possono mancare nella playlist di Quilo

Fight The Power – Public Enemy
Step into a world – KRS One
No Sleep Till Brooklyn – The Beastie Boys

Tre pezzi non Hip-Hop?

Sex Machine – James Brown
Radioactivity – Kraftwerk
Rockit – Herbie Hancock

Ringraziamo Quilo per il tempo che ci ha concesso e vi lasciamo alcuni lnk utili pr raggiungerlo:

Sito Web www.nootempo.net
Pagina Facebook personale www.facebook.com/quilosarazza
Pagina Facebook Nootempo www.facebook.com/nootempo

Fabrizio DjSpessore Angelelli
Fabrizio DjSpessore Angelelli
djspessore, al secolo Fabrizio Angelelli, classe vecchia molto vecchia! Milanese di adozione si avvicina all'Hip-Hop nei primi anni '90 quando un compagno di Judo gli fa conoscere Run DMC, Public Enemy e LL Cool J (I'm that type of guy!). Pochi anni dopo si appassiona al DJing e alle produzioni, rompe diversi salvadanai e compra giradischi, mixer e campionatore. Colleziona vinili da più di 20 anni. Ha collaborato con diversi rapper della scena come dj e produttore (ma non gli piace fare nomi, non è questa la sede adatta). Entra nel team di hano.it nel 2015 e si occupa di recensioni e di marketing.

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