Il Diario di J Dilla: la recensione di Hano.it
E’ difficile parlare di un lavoro che vede una delle leggende del beatmaking statunitense come J Dilla – scomparso prematuramente a causa di una malattia nel 2006 – nella (quasi) inedita veste di emcee: diciamo quasi perché già nel disco in combo con Madlib (JAYLIB, 2003) e con gli Slum Village, Dilla aveva dimostrato di saperci fare anche al microfono.
Esce in questi giorni, per la Mass Appeal Records di NAS “The Diary”, sesto album postumo del beatmaker di Detroit: 14 tracce prodotte da Madlib, Bink!, Supa Dave West, Karriem Riggins, House Shoes, Nottz, Hi-Tek, Waajeed e dallo stesso Jay Dee, dove proprio quest’ultimo è accompagnato nelle liriche da Frank N Dank, Snoop Dogg, Kokane, Bilal, Boogie e Kenny Wray.
Erano anni che personalmente attendevo l’uscita di questo LP (proprio in occasione del Record Store Day 2016, in edizione speciale il vinile, ma anche in CD e digitale su tutti i principali stores online): più per curiosità che per l’aspettativa sulla qualità del disco, dato che non sono mai stato un grande fan del Dilla rapper.
Nonostante tutto questo è un disco solido, dove le strumentali “altrui” non sfigurano al cospetto di quelle dello Yancey Boy: buona parte dei brani del disco sono stati pubblicati precedentemente come singoli (a causa di bootleg selvaggio) “The Anthem”, “The Shining Pt.1 (Diamonds), “Fuck The Police”, solo per citarne alcuni.
“So Far” è decisamente uno dei miei pezzi preferiti. Già uscito sulla compilation non ufficiale del 2012 “Respect The Detroit Architect” col titolo “No One Knows” è prodotto da Supa Dave West con il sample dei Kansas “Nobody’s Home”: J Dilla si dimostra potente anche con il microfono.
All’interno del già citato “The Shining Pt.1 (Diamonds)”, cucito da Nottz troviamo il sample di “Diamond Girl” di Sales and Crofts, il tutto a creare un beat ipnotico che si mescola alla perfezione insieme al rap di Jay Dee ed al cantato di Kenny Wray, che completa il brano con il ritornello.
Non poteva mancare Bilal ad accompagnare al microfono Dilla: il cantante di Philly chiude il ritornello che fa diventare il brano “The Ex” – prodotto da Pete Rock – una miscela soulful assolutamente da ascoltare.
Tra tutti i brani a prodizione esclusiva dello stesso J (“Give Them What They Want” , “Trucks”, “The Anthem”) “Fuck The Police” è quello che di più a catturato la mia attenzione: il sample di Rene Costy & The Orchestra “Scrabble” regala al brano una musicalità interessante, in contrapposizione con il beat sincopato.
La traccia “The Sickness”, prodotta da Madlib è una delle due bonus track del disco (l’altra “The Doe” sarà una esclusiva iTunes).
In conclusione, “The Diary” è un disco che sarebbe potuto uscire 10 anni fa ma che, con una release 2016, ci fa capire quanto lavoro sia stato fatto per riportare alle orecchie del pubblico un aspetto di Dilla che magari molti non conoscevano approfonditamente.
Come molte delle releases postume che normalmente vedono la luce dopo la scomparsa di un artista (vedi 2Pac, su tutti) “The Diary” ha però il beneficio di aggiungere un tassello da rapper alla carriera – già gloriosa – di Jay Dee.
Piaccia o non piaccia, al di la delle operazione di marketing, ascoltatelo. In un modo o nell’altro non ne rimarrete delusi.