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Cosa vuoi da quel rapper rammollito di Fabri Fibra?

Durante la prima data del nuovo tour, il fenomeno del rap italiano canta un inedito che può essere considerato come risposta alle querelle con una giornalista e con X Factor

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Soundtrack: S.A.I.C.

Immagina una sera nella quale Fabri Fibra e Bassi Maestro si incontrano. Si scambiano i convenevoli, iniziano a parlare del più e del meno per poi scivolare nell’argomento musica. Davanti a della vodka liscia, l’uno racconta all’altro i propri progetti, le nuove rime, i nuovi beat e alla fine, dopo aver chiesto alla bartender un brandy, confessano le loro frustrazioni. Bax esprime disappunto verso i ragazzi che vanno ai suoi live, dice che sono spenti, Fibroga brontola contro una giornalista e gli hater. La serata di chiunque finirebbe lì, ma in loro, carichi di delusione e insoddisfazione, si accende una scintilla solo guardandosi. Lasciano il locale, arrivano in studio e si sfogano tra rime e beat come quasi quindici anni fa.

Mi piace pensare che “Non muovono il collo” e “Cazzo vuoi da me?” siano nate così, da riflessioni impulsive figlie di due amici e artisti di vecchia data.
La prima canzone è tratta dall’ultimo album di Bassi Maestro uscito a marzo del 2017 e la conosciamo già, l’altra non ancora. Si tratta di un inedito, prodotto proprio da Bassi Maestro, che Fabri Fibra ha rappato sul palco del Live Club di Trezzo sull’Adda durante la prima data del “Fenomeno tour”. Il titolo è la domanda che Fibra pone a tutte le lamentele che ormai si sentono ovunque e il brano è una disamina tragicomica del rap che si snoda tra gli artisti, i fan e la diffusione nel mainstream. Ciononostante, non manca nemmeno uno sguardo ironico verso la società odierna.

Ho letto alcuni commenti su questo pezzo. C’è chi dice che l’inedito ricorda “Pensieri scomodi“, il disco contenuto nella Platinum Edition dell’album “Tradimento“, per via del linguaggio esplicito e dei contenuti forti, altri, nel testo, leggono delle citazioni a “Mollami” di Guè Pequeño (che a sua volta riprende “Mollami” degli Articolo 31) e a “Io non ti invidio“, brano contenuto in “Mr. Simpatia” in cui i temi trattati sono identici a quelli dell’inedito. Inoltre, la nuova canzone di Fabri Fibra potrebbe essere uno dei brani che comporranno la nuova edizione di “Fenomeno” che uscirà a novembre 2017. Io credo che questo nuovo pezzo dal sapore di provocazione sia arrivato con una precisione che nemmeno lo stesso Sfiber poteva immaginare, viste le recenti polemiche a causa della sua presenza nella pubblicità della Wind e al botta e risposta con il programma X Factor.

Al grido di “Più Fibra per tutti” alcuni fan hanno appoggiato il rapper di Senigallia, altri lo hanno criticato aspramente e la giornalista Simona Voglino Levy ha riportato la questione sul quotidiano Libero con un articolo intitolato “Il rapper rammollito” che recita:

«In principio fu il rapper. Quello incazzato che, senza timore e macchia alcuna, si destreggiava fra le rime, onde sottolineare le storture del sistema. Del Paese. Del sistemaPaese. Poi, Fabri Fibra da Senigallia, doti artistiche indiscusse, ha cambiato la rotta. Del rapper con r maiuscola, quello vero, campione di «duropurismo» al quale ci eravamo abituati, è rimasto poco».

Continuando con:

«Anche l’ultimo baluardo di purezza rimasto pare essersi piegato alle logiche che ha sempre condannato. Proprio lui che, spesso, aveva colpito per l’attitudine dissacrante e per nulla timorosa con la quale sculacciava, senza distinzione, il mondo attorno a lui, sputtanandone talvolta protagonisti dei quali, ancora, vorremo conoscere la reazione».

In una recente rilasciata per Il Venerdì, settimanale de La Repubblica, Fibra riprende la questione della réclame da un altro punto di vista affermando:

«Al vecchio mondo della musica italiana e della televisione gli sta sul culo che la pubblicità della Wind la faccia un rapper, e cioè un musicista considerato di seconda categoria. Vuol dire che qualcosa sta cambiando e che magari domani non ci sarà più posto per loro».

Successivamente, l’inviato Luca Valtorta gli chiede se Manuel Agnelli abbia fatto bene ad accettare il ruolo di giudice a X Factor. La risposta di Fabri Fibra è lapidaria:

«No. A me hanno offerto un milione di euro per andare a fare il giudice a X Factor e ho rifiutato. Ti danno quei soldi per non fare più il rap. Per spegnerlo. In programmi come quello ci vado ma solo se mi pagano per suonare. Io non riuscirei a stare in quella scrivania con quella gente che urla, mi viene una crisi dopo poco, lo so. Per adesso è una cosa che mi prende male ma non voglio dare un giudizio: Manuel fa bene a farlo se gli va».

Per chiarire meglio l’idea, l’intervistatore chiede all’artista se crede alla realtà del talent show in questione. La replica di Fibra attinge dal proprio percorso artistico:

«No. Se i concorrenti che ci vanno hanno talento che suonino invece di andare in televisione a cercare la scorciatoia: X Factor non è la mia storia, io vengo dal nulla, non ho mai avuto conoscenze, quando sono andato a Milano ero solo, senza soldi e con un lavoro di merda. Se non ti piace la mia storia non ti piace la meritocrazia. Non li demonizzo ‘sti programmi ma non me ne frega un cazzo: andate a vedere un concerto piuttosto che stare davanti alla tv, è il mio consiglio, ma se uno preferisce guardare il talent che guardi il talent».

Una dichiarazione di un personaggio noto come Fabri Fibra sulle pagine di un popolare e affermato giornale non poteva di certo passare inosservata, così la redazione del programma in onda su Sky Uno ha risposto tramite un post su Facebook:

«Apprendiamo con stupore le dichiarazioni di Fabri Fibra pubblicate da alcuni siti web, che si riferiscono ad incontri avvenuti in passato, l’ultimo dei quali nel 2014 con la sua manager, mai approdati ad una offerta economica.
Ogni anno la produzione di X Factor incontra svariati artisti che ritiene potenzialmente interessanti per partecipare al programma come ospiti delle varie fasi o come giudici. Questi incontri nascono a volte per iniziativa della produzione, altre volte su suggerimento degli artisti stessi o dei loro manager.
Purtroppo succede che alcuni, per farsi un po’ di pubblicità, distorcano strumentalmente i fatti con racconti ben lontani dalla realtà: ci piacerebbe poter fare offerte milionarie, ma per queste occorre rivolgersi altrove!».

Apprendiamo con stupore le dichiarazioni di Fabri Fibra pubblicate da alcuni siti web, che si riferiscono ad incontri…

Pubblicato da X Factor Italia su Giovedì 19 ottobre 2017

Queste ultime parole non hanno (ancora?) trovato risposta né dal diretto interessato né da Big Picture Mngmnt, l’agenzia che cura gli interessi artistici del rapper. Tuttavia, tutto si è mosso secondo il diktat della pubblicità aggratis che alimenta il gossip, quel meccanismo a cui gli spettatori proprio non possono fare a meno e che a noi, prima appassionati di rap e poi addetti ai lavori, dà modo di esprimere opinioni. Nella fattispecie, la mia è quella che a parlare dovrebbe essere la musica, dovrebbero essere le rime di Fibra ad attirare la gente, non le querelle e lo scrivo proprio io che non sono mai stato attratto chissà quanto dal rap di Fibra Fibra e che con l’ultimo album mi ci sono avvicinato un po’ di più. In ogni modo, c’è bisogno che si parli di tutti in qualsiasi termini, poiché i brand hanno bisogno di personaggi noti ed emittenti per le pubblicità così come i personaggi noti e le emittenti hanno bisogno dei brand per continuare la propria attività, il tutto con buona pace del saggista irlandese. Ah no, stavolta è Kanye West.

Donato Cerone
Donato Cerone
Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.

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