Ieri sono stato al concerto di chiusura della campagna Musicraiser per il nuovo disco di Egreen. Sono andato per Hano, ma sono andato soprattutto perché sono uno degli oltre 1600 raiser che hanno deciso di credere e investire nel progetto di Fantini.
La serata è stata un successo clamoroso. Un mare di persone, locale imballato. Avrei voluto fare foto migliori ma mi è stato impossibile.
Ma c’era da aspettarselo, del resto è la campagna stessa di crowdfunding ad essere stata un successo senza precedenti: goal raggiunto in poco più di una settimana e triplicato nelle successive 7. Si chiude domani e siamo oltre i 60mila euro. E senza fare i conti in tasca a Fantini che poi si incazza ma si può certo dire che se l’obiettivo era costruirsi un recording budget per stampare e promuovere come si deve Beats & Hate sicuramente ora si può fare un bel lavoro. E non mi stupirei se il rapper decidesse di investire completamente l’intera cifra perché Egreen ha capito perfettamente il valore e il senso di quest’operazione, il momento che sta vivendo e il riscontro che ha avuto. L’euforia e i festeggiamenti avran lasciato il campo da un pezzo ai nuovi orizzonti.
Questo risultato apre a nuovi scenari? Ora tutti i problemi della produzione in Italia sono risolti perché si è scoperto il crowdfunding? Finalmente le case discografiche sono state debellate e i rapper potranno godere appieno dei loro successi? L’Hip Hop ha battuto un colpo? No, no, no e no.
Cominciano a fioccare nuovi progetti nelle piattaforme di crowdfunding di rapper più o meno nuovi o più o meno validi ma bisogna stare attenti a non confondere la potenza del progetto con la potenza del mezzo.
- Il successo della campagna di Beats & Hate non è dovuto a Musicraiser. Ma a Fantini.
- Il successo della campagna di Beats & Hate non è dovuto all’Hip Hop. Ma a Fantini.
- Il successo della campagna di Beats & Hate non è dovuto a Beats & Hate. Ma a Fantini.
Il successo di questo progetto non è iniziato il 1 settembre, giorno di lancio della campagna, ma prima. Molto prima. In anni di serate, di palchi, di pezzi, di feat, di treni, di post anche.
I dischi non si vendono più. Non è che ora grazie a Musicraiser invece sì. L’Hip Hop è una cultura che spinge al supporto e all’aggregazione, ma non per questo compra dischi o regala soldi. Il giorno dopo la pubblicazione il disco sarà già leakato, si sa, lo sa Green e lo sanno tutti. Eppure c’è chi ci ha messo i soldi lo stesso, al buio.
Semplicemente Egreen ha messo alla prova la sua fanbase. Dopo essersi costruito una fanbase.
Cosa non da tutti e non facile. Una fanbase che riconosce il ragazzo prima del rapper.
Un ragazzo che ha saputo costruirsi giorno dopo giorno negli anni, un ragazzo che di giorno lavora, di sera si esibisce, di notte scrive. E scrive dannatamente bene (perché comunque, non bisogna dimenticarlo, al primo posto ci devono essere sempre le rime). Da qui è partito il successo di Fantini. Da una fiducia costruita, protetta e alimentata pezzo dopo pezzo. Mettendoci la faccia sempre, e non poco, in finale proprio scegliendo di affidarsi a Musicraiser che da scelta azzardata e quasi fastidiosa poteva diventare un bagno di sangue e invece è stato una delirante cavalcata trionfale.
Lo ha ripetuto Egreen stesso ieri sera. Un po’ felice, anche emozionato. Inaspettatamente quasi schivo quando Oliver gli fa notare che la campagna per Beats & Hate non solo è stata un successo, ma la campagna di crowdfunding musicale italiano di maggior successo di tutti i tempi. Record. Fotta ed euforia, tanto da concedersi anche una stoccata ad Unlimited Struggle sulla cui vicenda non si era mai espresso. Ma ci sta, un po’ di rivalsa è il sale di questa Cultura. Sul palco invece il solito animale. Col pubblico che come sempre arriva da casa già preparato e canta tutti i pezzi creando quell’effetto tipico da “live di Fantini”, riconoscibile fin da quando posi la giacca al guardaroba.
Ma, alla fine, la cosa incredibile è che stiamo festeggiando un disco che ancora nessuno ha. Questa è la magia di Fantagigi. Di Fantagigi, appunto. Rapper, tu stai attento invece.