Metriche Vol.2 è tante cose: è una sottospecie di consacrazione per LowLow; è sicuramente un ottimo lavoro a livello lirico, tecnico e musicale; è un monumento all’auto-celebrazione. In 13 tracce, LowLow, si racconta su beat talvolta trap, altre volte più melodici, passando tra tematiche di vita vissuta, story telling, la sua profonda dedizione alla musica. Nel corso del disco cita Eminem e Dostoevskij, indice, soprattutto il secondo di grande interesse nella cura dei testi; così come ricorda il suo uso curato della grammatica, apprezzabile in un momento abbastanza buio per la nostra lingua.
Interventi a tutto tondo quindi per avvicinarsi agli ascoltatori ma nello stesso tempo, con questa costante autocelebrazione distaccandosi con spocchia dal resto della scena musicale, quasi ad accettare artisticamente solo coloro i quali partecipano attivamente alla buona riuscita di Metriche.
Collaborazioni che, con la presenza di Rocco Hunt nel ritornello di “Non è abbastanza” e di Parix in “Ho scelto te” ma anche di Briga e Nayt, rispettivamente in “Non Fa Paura” e “Legend Killer”, incrementano il valore del disco, il quale vede come ospiti anche nomi meno conosciuti sulla grande scena come Luca J, Vegas Jones e Yojimbo.
Lavoro con grandi meriti però non perfetto: il continuo sostenere di essere il migliore rispetto a chiunque altro canti in Italia viene leggermente sbugiardato da alcune similitudini con altri rapper più “grandi” di lui, come può essere una grande somiglianza con Fedez in “Impeto e Tempesta” perlomeno nella prima parte della canzone dove c’è molto auto-tune e la cadenza e il timbro vocali molto vicine a quelle dell’attuale giudice di X-Factor; oppure la grande somiglianza a Salmo in tracce più aggressive come “Legend Killer”.
Non c’è assolutamente nulla di male in questo, anzi, nel momento in cui l’ispirazione presa produce ottimi risultati, come in questo caso, è solo un bene che vi siano piccole similitudini; un po’ meno bene, invece, a mio avviso, il continuo definirsi migliore e quasi “arrivato” quando in realtà LowLow ha appena iniziato la sua carriera artistica ad alti livelli.
Le produzioni a cura di Yoshimitsu, Dj Raw e Manusso, sono intense, toccanti, “ignoranti” al punto giusto e danno un senso di pienezza musicale incredibile: il lavoro svolto è stato eccellente.
Nessun’altra critica però, perché il prodotto che esce da questo lavoro è un disco completo in ogni dettaglio e pronto per fare la differenza, anche come base per il futuro.
Sicuramente da tenere d’occhio, LowLow ha potenzialità e un grande margine di crescita, molto più ampio della scena media.
Disco totalmente consigliato e, importante, in free download: prodotti come questo a gratis sono difficilissimi da trovare, perciò non fatelo mancare nella vostra libreria musicale.
Vitto (twitter @vittoworldpeace)