Etichetta: Sempre Peggio Indie Label
Distribuzione: —
Anno: 2014
Uscito il 22 Aprile 2014 il disco degli artisti emergenti più atteso della nuova scuola. Si, che vi piaccia o meno è così!
Paskaman è uno dei volti nuovi della nuova scuola, insieme agli altri membri della Emigrates Klan, che poco alla volta stanno acquistando la loro fetta di credibilità all’interno della scena Milanese.
Il disco è composto da ben 13 tracce più due bonus track, ed esce per la indie label “Sempre peggio“, da dove è possibile scaricare l’album in free download.
All’interno del lavoro, troviamo molte collaborazioni: Vacca, Rayden, Luca J, Nayt, Roman, Martinez, Eddy Veerus, Federica Napoli ( voce proveniente da “Il pagante“), Wolta, Jack The Smoker, Asher Kuno, Dari Mc, Troupe D’Elite, G. Bit e Rokas.
Collaborazioni tutte di gran spessore: molti volti vecchi ma altrettanti volti nuovi.
Le produzioni sono state affidate a Dj Pole, David Hoover, Dj Andry, Zef, Eiemgei, Charlie Charles, Febo e Manusso.
Paskaman è un’artista che… o lo ami o lo odi: partiamo da qui!
Il disco di per se è molto ben fatto, curato nei minimi dettagli, e per essere un disco free, è fatto meglio di alcuni prodotti a pagamento.
Molti colpi di genio, uno in particolare il ritornello di “Melody “: mettere come ritornello alcune delle parole e la melodia del cartone animato “Magica DoReMi“ è da considerare veramente come un’invenzione da sottolineare.
Altra genialata, però che è già stata utilizzata è il campione di “Day ‘n’ night “ di Kid Kudi usato nella traccia “ Torna da noi (come on biatch)“.
Tutti i suoni sono tipici di Paskaman, colui che dice si essere “nero inside”, quando si mette a lavorare lo fa capire, e lo fa capire molto bene: suoni cattivi, aggressivi per quasi tutte le produzioni, lo si capisce dalla prima traccia “K2“ come sarà l’andazzo del disco: discorso che viene ribadito in altre tracce come “Gta“, e “Af1 rmx“.
Nel disco sono presenti anche produzioni con suoni più dolci e delicati come in “Teo“, “Melody“, “3:33 (queste nike)“.
Tutto questo per dire che il reparto suono è stato prodotto molto bene.
Arriviamo ai contenuti e capiamo perché Paskaman è uno che odi o ami.
Le parole: “cazzo” e “succhiare” si ripetono molte volte.
Non sto dicendo che sia l’unico a farlo, sto dicendo che le volgarità sono concesse specialmente in questo genere musicale, però andrebbero filtrate. La volgarità ci sta, ma così secondo me così è troppo.
Quindi se per l’aspetto del suono è un gran bel prodotto, per i contenuti alla seconda traccia già si è stufi di ascoltarlo.
È una fregatura per questo artista, perché se poi si va avanti con l’ascolto delle altre tracce, si scoprono anche dei bei testi, ma molta gente si ferma alle prime due e cancella il disco dal computer. In 13 tracce il concetto di succhiare il cazzo di Paskaman viene ribadito troppe volte!
Non è l’unico a farlo, ma credo che la “volgarità” in un disco, alla lunga, diventa nauseante e monotona: smette di essere divertente, e questo diventa controproducente per l’artista. Non trovo positivo il fatto di fare un lavoro con questa qualità, ricerca, ed impegno, se poi le prime due tracce le passi dicendo che bisogna succhiarti il cazzo. un artista con le capacità di Paskaman, live e su traccia registrata, credo che debba sbloccarsi da certi concetti ed abitudini: possono far ridere gli amici, ma il pubblico, è un’altra cosa.
Concludendo: è un bel lavoro se si levano tutte quelle volgarità gratuite.
È un vizio di questo artista che ha un sacco di qualità: sa stare sul palco, ha un super flow e ha una dote innata per questa roba, però ha questo bruttissimo difetto: se levasse tutti questi concetti che riguardano circa il suo organo genitale maschile sarebbe uno tra i migliori.
Peccato…
Luca