La farsa di Moreno. Ecco tutte le prove
Breve preambolo. Miss Simpatia (Sandra Piacentini) ha suonato settimana scorsa all’evento VANS in Messico. Moreno ha chiesto a Miss Simpatia se poteva accompagnarla. Quello che è stato venduto in Italia è stato invece diverso. Moreno avrebbe molestato Sandra (Miss Simpatia) e fatto credere cose non vere ai fans italiani. Insomma è successo un casino, ma vi racconta direttamente tutto lei. Buona lettura.
I seguenti contenuti sono di Sandra Piacentini (Miss Simpatia), Hano.it in alcun modo ha modificato nessuna frase.
“QUI IO NON SONO MISS SIMPATIA, NON CERCO PUBBLICITÀ. NON HO UN DISCO IN USCITA. NON CI SONO DISSING. SCRIVO IN QUANTO SANDRA. SANDRA DONNA. SANDRA MADRE. SEMPLICEMENTE SANDRA.
Qui non si tratta di RAP. Di musica o gossip.
Ma di V I O L E N Z A e tutela delle donne.
E’ successo a me, ma poteva succedere a te. Poteva succedere a tua sorella, a tua moglie o alla tua ragazza. Ogni giorno succede a milioni di ragazze. E queste cose non devono succedere.
Perche’ solo in Italia, se un personaggio pubblico aggredisce fisicamente una donna su un’aereo, la minaccia di morte e di rapirle il figlio di 3 anni, vieni invitata a non denunciare il fatto.
E se succede di nuovo? Se dovesse presentarsi sotto casa e picchiarmi? Se dovesse rapire mio figlio? Io devo denunciare. Devo.
Devo perche’ a Madrid, se ho avuto il privilegio di essere protetta, ascoltata e tutelata, e’ perche’ altre donne prima di me hanno avuto il coraggio di denunciare, magari a rischio della propria vita.
Devo perche’ e’ solo grazie a loro, che anche se uscivo terrorizzata dall’aereo, Moreno non abbia continuato ad offendermi, minacciarmi o picchiarmi, come aveva fatto sino a quel momento.
Ringrazio le autorita’ spagnole che mi hanno OBBLIGATA a denunciare l’accaduto in Spagna, perche’ solo ora riconosco che senza il loro aiuto, senza la legge, avrei ceduto alla paura che aveva pietrificato il mio senso civico, che e’ quella responsabilita’ che ognuno di noi ha nei confronti dell’altro, in questo sistema che chiamiamo societa’.
Ma che societa’ e’ un posto dove ti dicono che e’ inutile denunciare, che le autorita’ non possono fare niente, che i gli avvocati e i media metteranno tutto a tacere. Forse c’e’ qualcosa che non va.
Questo è quello che è successo:
1)
La Vans non ha mai chiamato a suonare Moreno per i suoi 50 anni in Mexico. Anche se Moreno sui suoi social fa credere questo.
Non c’è stato nessuno spettacolo di Moreno con i Wu-Tang Clan (come scriveva la sua agenzia o come Moreno ha fatto intendere).
Il sig. Moreno mi ha chiesto LUI se poteva accompagnarmi nel mio viaggio in Messico ed io ho accettato. Tutto qui.
i Wu-Tang Clan si sono esibiti in un altro evento (sempre Vans)in un’altra sede e in un’altra data. Ma qui siamo in Italia e le notizie possono essere mistificate, mischiando le foto del pubblico dei Wu-Tang (live del 16 Marzo) con quelle della comparsa di Moreno all’evento del 18 Marzo, nei pochi minuti ricavati all’interno della mia esibizione.
Come potete vedere dalle locandine sparse sul web appare solo il mio nome. Peraltro si trattava di un evento dedicato alle donne (“Now Girls Rule”), quindi la presenza di Moreno era un attimino fuori luogo.
Nonostante questo, mi ha chiesto di esibirsi sul palco con me.
Ho accettato mio malgrado per placare l’ira di Moreno, convincendo il management e gli organizzatori dell’evento, che si erano subito mostrati contrari, visto l’atteggiamento inquietante da lui mostrato nei loro confronti fin dal suo arrivo.
Moreno si è comportato in maniera poco professionale con tutti compresa Barbara Fava. Barbara è una ragazza italiana che lavora a Città del Messico (modella attrice e atleta professionista). Grazie a lei siamo riusciti a girare un videoclip con una famosa casa di produzione del Mexico.
La lite tra me e Moreno é scoppiata perchè Barbara stanca dei comportamenti di Moreno ha telefonato in Universal Italia dove ha un conoscente e ha raccontato cosa combinava in Mexico Moreno.
Ogni paese ha i suoi usi, costumi e vanno rispettati. Non si può andare all’estero e pensare di trattare o prendere in giro tutti come accade in Italia.
Ad ogni modo Moreno pretendeva di essere difeso da me con Barbara perchè aveva paura forse di ripercussioni lavorative. Io mi sono rifiutata al che (questo succedeva in aereo dal ritorno del viaggio in mexico) Moreno ha iniziato a dirmi “sei una puttana” “tuo figlio è un figlio di puttana” , “appena scendiamo dall’aereo ti ammazzo”, “meriti di essere stuprata” , “porto via tuo figlio”…. e cose peggiori che non riesco a ripetere.
Dopo giorni e giorni di insulti da parte di Moreno quando mi ha detto Puttana io ho risposto “tua madre” ovviamente non perchè pensavo che la madre sia una puttana ma perchè mi ha presa per sfinimento e sono caduta in basso nel rispondere. Questo ha scatenato l’aggressione fisica. Moreno mi ha strappato i capelli ha cercato di spezzarmi le dita e mi ha infilato in bocca le dita cercando di lesionarmi la bocca.
Sono giorni che io ho l’ansia, non riesco ad uscire sola di casa e la notte non dormo. Rivivo ogni momento quelle scene di violenza. Ma non è stato il dolore fisico ha farmi male ma le sue parole contro mio figlio.
E in tutto questo sono stata fortunata fossero successe in Italia queste cose Moreno non finiva in carcere. Anche se per poche ore.
Mi ha aggredita poco prima dell’atterraggio allo scalo di Madrid, minacciandomi di morte in presenza di altri passeggeri (a bordo c’era un italiano Giorgio lo ricordo perfettamente seduto davanti a me… avevo dialogato con questa persona 10 minuti prima. Ha visto Moreno aggredirmi e da buon italiano… è fuggito. Mi ha aiutato invece una ragazza che ha intimato Moreno di smettere.)
Il personale di bordo ha chiamato le forze di Polizia spagnole, che lo hanno tradotto in carcere ed interrogato per alcune ore, prima di rilasciarlo.
So che in Italia si è più abituati a soprassedere su episodi di violenza sulle donne, ma per fortuna a Madrid c’è una maggiore intolleranza su questi temi.
Sono rimasta una notte a Madrid e Moreno dopo essere stato rilasciato dal carcere è piombato nell’albergo dove mi trovavo e ha continuato a molestarmi con chiamate e messaggi nonostante l’avvocato di Moreno lo aveva intimato di smettere.
Al mio arrivo in Italia l’Avvocato di Moreno mi ha inviato le scuse da parte di Moreno per il suo comportamento. Ma le scuse non bastano.
Questa cosa mi ha aperto gli occhi su quanto le donne non siano realmente tutelate in Italia. Ogni giorno una donna in Italia subisce una violenza fisica o psichica ma nessuno denuncia perchè tanto sappiamo come vanno le cose. Io però ho deciso di denunciare i fatti.
Detto questo il mio ultimo pensiero va al mercato discografico:
Mi rendo conto che allo star system discografico italiano non servano artisti ma manichini da programmare secondo necessità, ma almeno verificate che il manichino funzioni correttamente.
Io chiedo solo giustizia.
Anche in Italia. Nel mio paese. Dove dovrei essere tutelata di più.”
https://www.facebook.com/misssimpatiaofficial/posts/10153525312503683:0
AGGIORNAMENTO:
Di seguito, la risposta del rapper Genovese:
“A seguito della pubblicazione di alcune notizie false e gravemente lesive sia del mio onore di uomo che della mia immagine di artista, intendo chiarire questa assurda vicenda (avendo già demandato alle sedi opportune l’individuazione delle relative responsabilità). Si, è vero, io e la Signora Piacentini siamo partiti per il Messico insieme e, al ritorno, durante lo scalo a Madrid, abbiamo litigato. La discussione è nata perché non ci siamo trovati all’appuntamento per andare in aeroporto.
Ho sbagliato perché mi sono innervosito e sono volate parole di troppo. Dopo avermi offeso pesantemente, la Signora Piacentini mi ha spinto, io mi sono aggrappato a lei e le ho afferrato una mano per non cadere. Era il giorno dell’attentato a Bruxelles, c’era molto nervosismo intorno a noi e i toni della discussione hanno attirato l’attenzione della polizia aeroportuale: siamo stati fermati e interrogati entrambi. Ho appreso solo dopo che era stata sporta una denuncia contro di me.
Non sono mai stato portato in carcere e dopo un paio di ore eravamo in giro per l’aeroporto, cercando un volo che ci portasse a casa. Non avendolo trovato, ognuno di noi ha prenotato un diverso albergo. Ciononostante, la Signora Piacentini mi ha chiesto di raggiungerla in camera, dandomi l’indirizzo del suo albergo (singolare che abbia invitato in camera il suo aggressore! Strano anche che, vedendomi arrivare, non abbia chiamato la polizia o che mi abbia aperto la porta della camera, no?).
In albergo da lei abbiamo parlato e abbiamo fatto pace (almeno lo pensavo). Non ci sono state aggressioni, né violenze né occhi neri (come confermato dalla stessa Piacentini che ha provato prima a far credere di avere un occhio incerottato dovendo poi ricorrere ad attribuire la benda ad una congiuntivite improvvisa). Purtroppo non è la prima volta che la Signora Piacentini tira in ballo persone che lavorano nel settore della musica per attirare l’attenzione.
Non sto al suo gioco e chiarisco che – contrariamente da quanto da lei dichiarato nella copia del verbale del quale ho appena appreso l’esistenza – non è in corso con la Signora Piacentini alcuna relazione sentimentale, come la stessa ha persino dichiarato. Ho dato mandato ai miei legali di tutelarmi in seguito a questo grave episodio di strumentale e studiata denigrazione nei miei confronti”