In questo tempo grigio e uggioso di inizio novembre dove la pioggia sembra farla da padrone, il mercoledì di Milano questa settimana si tinge di nuovo di rap, arriva, infatti, allo Smashing Wednesday, Egreen, uno dei veterani di questo genere musicale in Italia.
Da ormai 8 anni lo Smashing è diventato un ritrovo abituale per quel che riguarda la scena rap milanese dove ci si riesce a divertire in un clima di “non fanatismo”, proprio perché il mix di generi che vengono suonati mettono d’accordo diverse tipologie di persone ed ecco che ad arricchire ancora questo mix, arriva la selecta di Egreen.
“Io mi ritengo un mc che fa musica rap. Nella canzone “Rap Italiano” dico “orfano bastardo di un’era in collasso decimata, per molti finita, cannibalizzata, smostrata, datata, c’han messo in mezzo a una strada dicendo “poi vedremo”, non ho rancori, è anche per voi che lo mantengo vero”, noi siamo stati davvero messi in mezzo a una strada da tutti i vecchi dell’epoca che stavano vivendo una parabola in discesa a causa del fatto che non c’era più niente in Italia. Noi abbiamo preso schiaffi su entrambe le guance dall’hip-hop e a noi l’hip-hop cos’ha dato? A me non ha ridato niente, io a questa cosa ho dato davvero tutto”.
Con queste parole Egreen mi aveva spiegato il suo rapporto con la doppia H, lui è rap a 360 gradi, è underground nel vero significato del termine e ama questa musica alla follia al punto da voler giocare anche con la console, dal voler mettere i dischi e “rubare il lavoro ai veri dj” ed è questo quello che farà mercoledì allo Smashing Wednesday. L’amicizia tra Egreen e Ale Tilt è di vecchia data e nasce da una profonda stima reciproca, Tilt l’aveva anche intervistato qualche anno fa e Egreen gli aveva dedicato una rima in “Ora” “stupro impianti come? Ale Tilt?”, facendo riferimento a quella volta in cui Tilt aveva suonato talmente forte da aver fatto saltare l’impianto.
Durante quell’intervista, Ale Tilt chiese a Egreen “in una tua canzone, mi fai le props “Stupro impianti come Ale Tilt“ ma la devo prendere come una figata o cosa?” E la risposta fu molto semplice:
“Bro anche se non lo sai io ho sempre avuto come valvola di sfogo le serate sfascio e spesso sono venuto da te, e quello che ho visto negli anni è che crei degenero e pompi l’impianto come non mai e diventa tutto hardcore e sfasciamo il locale e tutti si ricordano che abbiamo fatto un casino incredibile mentre tu te ne vai soddisfatto. Ed è quello che piace a noi nei live e non ce ne vogliano i locali ma le persone vogliono lo sfascio”. Con queste parole Egreen ha spiegato perfettamente l’anima e la forza delle serate di Tilt e dello Smashing Wednesday.

Lui non è nuovo al Wercoledì di Milano, ha già suonato lì in passato e ne condivide e apprezza l’atmosfera, quella di fare festa e divertirsi per il solo piacere di farlo, senza troppi fronzoli o etichette. Ma il rapper non è neanche nuovo al “rubare il lavoro ai veri dj”, ultimamente ha suonato a diverse serate.. “adesso sto facendo diverse selezioni musicali in giro, una sera ero al MEI, un evento abbastanza importante, sono arrivato che c’era la sala piena, il ragazzo che ha suonato prima di me è un club dj rodato nella zona della Romagna, quindi metteva musica trap ecc., io sono arrivato e ho iniziato a mettere musica di Londra e appena ho messo “Shutdown” di Skepta, la pista si è svuotata. Se avessi messo questa canzone a Milano, la gente si sarebbe arrampicata sui muri e questo è un segno di quanto le cose in Italia siano strane e di quanto Milano sia una realtà diversa rispetto a tutto il resto d’Italia”.
Mercoledì Egreen porterà Skepta e la sua selezione musicale preferita allo Smashing Wednesday e sicuramente la pista non si svuoterà al suo arrivo, anzi, perché a noi milanesi piace la musica, piace il rap, piace far festa e vedere un rapper del calibro di Egreen stare dall’altra parte a mettere i dischi che gli piacciono e che rappresentano per lui l’idea di club e festa, non è cosa da tutti i giorni e non capita neanche tutti i giorni che un’artista affermato si metta in gioco di nuovo e completamente in un ruolo decisamente diverso da quello in cui siamo soliti vederlo.