Drammachine è il trio composto dai rapper Blo/B e Mastino e dal produttore Apoc Beats che esce con il nuovo lavoro omonimo – il primo di gruppo dopo molteplici esperienze personali – per l’etichetta Beatmakers With Attitude. Diciamolo subito: non aspettatevi – contrariamente da alcune uscite che caratterizzano questo periodo dell’anno – beats allegri ed orecchiabili o rime che strizzano l’occhio alle classifiche.
“Drammachine” è un disco crudo con beat che pestano, non fatevi ingannare dal campione di pianoforte e dal ritmo sincopato che trovate nell’intro. 7 tracce (1 in più nella versione che verrà pubblicata in vinile) che vedono la collaborazione di vari artisti, italiani e non: Francesco Paura, EasyOne dei Kalafro, 16 Barre, Dj2P, Dj Daf Tee, Dj Ms, Dj Jam Fu da Londra e Donald D direttamente dal Bronx newyorkese.
Già nella prima traccia con i cuts di Dj2P, si alternano al microfono i due emcees: zero argomenti frivoli, nessun ritornello accattivante. Personalmente Blo/B alcune volte mi ricorda il Lord Bean di qualche anno fa, sia come flow che come timbro di vocale.
Citazioni a pacchi, in tutte le tracce: “creano tsunami nell’oceano in canoa fino a Samoa / Balboa, skills sul beat fai il bravo / chic to chic tu Apollo Creed noi Ivan Damme Drago“.
Apoc fa un lavoro egregio sui beats: l’unica traccia che personalmente mi ha un po’ deluso è stata “Quentin Milanese“, dove gli incastri di Blo/B non vengono supportati degnamente dalla strumentale, che si attesta un gradino sotto rispetto al livello delle produzioni dell’intero disco.
Al contrario invece, “Panik Attack” è una bomba: i due emcees padroni di casa sono accompagnati da Francesco Paura sul microfono e dal londinese Dj Jam Fu ai cuts: “voi siete davvero cool ma siete Vanilla Ice / Io sono MF Doom, sono Sean Price / ormai, certo di morire col mic, siete la voce della strada ma lo dite col tait” è l’autocelebrazione del rapper partenopeo nei confronti di qualche “collega”.
Il beat della seconda parte di “Panik Attack” è personalmente quello che preferisco (insieme a quello della bonus track) di tutto il lavoro: campione di piano, campione vocale il tutto miscelato per creare il tappeto, quasi soffice, sul quale si alternano Blo, Mastino e i due ospiti Benni e John
Princekin dei 16 Barre. Incastri sempre interessanti: “cazzo succede, rumore di note / io penso in grande, sti testi me li stampo con il plotter”
La bonus track che troverete nella versione in vinile è “Tenore di Vita“, con Apoc che si cimenta al microfono. Il campione di “Why Does My Hearth Feel So Bad” di Moby la fa da padrone, tra gli scratch di Dj Ms nel ritornello ed i rullanti e le casse che picchiano duro. Questo è il pezzo decisamente più “musicale” di tutto l’LP, infatti – a mio parere personale – non avrebbe guastato qualche campione melodico in più. In conclusione, “Drammachine” è un lavoro ben confezionato, le produzioni sono di buon livello anche se un ascolto ripetuto potrebbe annoiare l’orecchio di chi è abituato ad un suono più morbido. Le liriche sono un ottimo esercizio di stile dei due mcs, anche senza particolari contenuti o auto proclamazioni con qualche accenno alla vita vissuta quotidiana, scorrono e si incastrano ottimamente, senza la pretesa di essere qualcosa di innovativo nel panorama rap contemporaneo.
Vi ricordiamo che il disco è un lavoro completamente auto-prodotto e lo potete trovare sul bandcamp http://drammachine.bandcamp.com mentre il vinile sarà ordinabile dal sito http://www.beatmakerswithattitude.com
di Luca JD Martorelli