Rap’Autore, il suo ultimo lavoro, è uscito da un po’ ma Pietro all’attivo conta 4 album come solista un EP con i Flaminio Maphia (Restafestagangsta che festeggia 20 anni quest’anno), 7 tra album EP e mixtape con i GdB (Gente de Borgata) e un’infinità di collaborazioni con altri artisti della scena romana e non (e se leggi fino alla fine una collaborazione mancata da mangiarsi le mani…).
Allora, ho subito una domanda che è una curiosità personale: nel pezzo Rap’Autore dici “FlyingDog mentre ascolto Flygod”, giusto? Ho avuto una discussione su Rap Genius con chi ha riportato il testo e ha sbagliato perché essendo anche io (come il Turco) amante di birre avevo capito a cosa ti riferivi ed evidentemente lui no…
Sì, hai ragione. Flyingdog è un birrificio americano del Maryland che produce ottime birre e Flygod è l’album di Westside Gunn che – come la birra – mi piace moltissimo. Puoi tranquillamente rivendicare la tua ragione (ride, sicuro mi prende per il culo pensando “cominciamo alla grande Spesso’”).
Partiamo dal titolo del tuo album “Rap’autore”…
Si spiega da solo no? Mi piace molto pensare che oltre ad essere un rapper sia un autore. Scrivo cose, racconto quello che mi capita, quello che vivo e quello che succede alla gente come me e alla gente vicina a me. Poi sono appassionato di cinema e quindi mi piacciono in genere le storie.
Beh ci riesci bene a raccontare quello che vivi. Come concili la vita di Pietro lo chef e Pietro il rapper?
Non ti nego che è abbastanza faticoso avere queste due personalità, soprattutto perché il tipo di lavoro che ho scelto di fare è massacrante. Però fortunatamente lavoro in un ambiente “comprensivo” e in cucina siamo una squadra ci aiutiamo e spalleggiamo e devo dire che non ho bisogno di nascondere il mio bipolarismo, anzi. Ho sempre lavorato in posti che capivano la mia passione per la musica. Calcola che io il fatto di essere un rapper l’ho aggiunto anche nel Curriculum.
Anche perché a Roma nascondere che sei (anche) “Sparo Manero aka il Turco” non credo sia facile…
Direi di no. Però ti ripeto, fortunatamente non c’è mai stato bisogno di farlo.
i miei due brani preferiti sono “Buona Giornata” e “Senza Santi”, devo dire che Simo rappresenta proprio quello che per me dovrebbe essere l’Hip-Hop inteso come “cultura Hip-Hop”, siamo d’accordo che di rapper ne esistono di più virtuosi.
Guarda Buona Giornata piace molto anche a me al punto che mi sono pentito di averlo usato per l’intro, avrei potuto elaborarlo di più e farne un pezzo vero e proprio…
…però va bene anche così dai, hai concentrato in 1 minuto e 15 secondi tutto quello che volevi dire
Sì ci sta, anche perché il disco ormai è fuori J
Invece per quanto riguarda Simo la penso come te e so cosa vuoi dire, magari lui è più “grezzo” ed è molto diretto (lo hai scritto anche nella recensione mi pare) e forse quello di noi che non si è buttato di testa nel rap, ha sempre tenuto un piede fuori e così vuole continuare a fare, è il suo modo di essere e va rispettato. Però rappresenta una certa romanità che ci piace tantissimo e che forse non c’è più e poi è un fratello vero.
Il disco non è forse un po’ corto?
Lo è per scelta, pensa che inizialmente avevo in mente un EP, poi gli EP mi stanno troppo sul cazzo (si può dire cazzo?) e quindi ho deciso di svilupparlo e fare un album. Ma un album corto. Un album che quando arrivi alla fine dici “ma è già finito? Adesso lo riascolto”.
Anche perché meglio 10 brani belli che 18 in cui 8 sono messi lì forzatamente…
Sicuro! Ma poi sai – tornando alla mia doppia identità – riuscire a conciliare gli impegni delle due vite di cui sopra non è facile, se avessi voluto fare un album con 18 pezzi ci avrei messo il doppio del tempo e invece sentivo l’esigenza di uscire al più presto.
Il tuo precedente lavoro da solista “Musica Seria” è del 2006, è stata dura dopo 10 anni tornare a fare il solista?
Guarda fare il solista da un lato è più difficile perché – come dice la parola stessa – sei solo però devo dire che in questo la TAK Production e Mr. Phil mi sono stati molto vicino e mi hanno dato un supporto non da poco, dall’altro lato riesci a prendere delle decisioni più in fretta perché sei tu e non c’è da mettere insieme più capocce. Quando lavoriamo con i Gente de Brogata anche se siamo amici fraterni capita di non essere d’accordo su alcune scelte e magari si arriva a un punto di stallo, finché non ti metti d’accordo non vai avanti.
Oltre Mr. Phil che ha realizzato 4 beat su 10 ci sono diversi produttori come hai deciso di collaborare con loro?
Molti sono produttori a me molto vicini anche a livello di amicizia come ad esempio Frenetik & Orang3, Shocca e Dj Argento. Altri come Big Joe li ho voluti perché mi piace come lavorano. Big Dega e Kennedy invece non li conoscevo, me li hanno proposti e mi sono piaciuti. Big Dega fa parte della SouthFam e me lo ha fatto conoscere Aban, mi ha fatto sentire un po’ di suoi beat e l’ho voluto subito sul disco.
Qual è il pezzo che preferisci di Rap’autore?
Difficile sceglierne uno, proprio per il fatto che l’album ne contiene 10 sono legato a ognuno per un particolare motivo. Però se devo proprio scegliere ti dico “Dessert” con Aban, lo abbiamo scritto e registrato durante l’estate mentre ero in Puglia al mare insieme ad Aban e quindi direi quello perché mi ricorda l’estate e le vacanze.
Invece un tuo pezzo in generale a cui sei particolarmente legato?
Sicuramente “è regolare” venivo da un periodo di stop, l’Hip-Hop sembrava morto in Italia e non avevo stimoli. Mr. Phil mi ha dato la voglia e la carica per riuscire a rientrare in studio e dare luce a “Musica Seria”.
Ricordo nel video un Simo giovanissimo…
…beh un po’ tutti eravamo giovani, comunque più di adesso.
Ti ricordi quando hai registrato il tuo primo pezzo in assoluto?
Più o meno, il ricordo è un po’ confuso dagli anni che sono passati (e forse anche da altro) ma ai tempi giravo con il mio amico Carlos che si faceva chiamare Swing e andammo nello studio dei “Criminal Posse” e “un certo” Squarta ci fece registrare il nostro primo pezzo. Poi da lì cominciai a conoscere e frequentare un sacco di gente tra cui Primo Brown, la prima volta che lo sentii dissi “Cazzo ma il rap in italiano si può fare anche così?”..il resto è storia.
Visto che siamo in tema mi dici che rapporto hai con il Rap Italiano? (non vale parlare di Danno, Masito, Egreen…)
Mi piace, mi piace ascoltare quelli più giovani cosa combinano. Ad esempio mi piace molto Rkomi è molto bravo a scrivere e ha una buona poetica che reputo molto importante nel rap. Un altro che mi piace e che forse tra i giovani è quello che merita di più è Ghali, mi sembra una spanna sopra tanti altri. In alcuni momenti della giornata o diciamo della settimana non mi dispiace nenache Sfera Ebbasta…
Domande di rito. 3 pezzi Hip-Hop che non possono mancaree nella tua playlist?
Everyday struggle – Notorious BIG
The Pharcyde – Passin’ me by
Action Bronson – The light in the addict
3 pezzi non Hip-Hop?
Kool & The Gang – Summer Madness
Michael Jackson- Off The Wall
Lucio Dalla – Noi Come Voi
Angolo della PuttHana: Compra RapAutore e mandi un Turco in Hit Parade!
Angolo della ShaNpista: Non riesco a parlare di altri, anche perchè mi vengono in mente solo cose che forse è meglio non raccontare, quindi ne dico una su di me; dovevo essere su “Mi Fist” dei Club Dogo, fui invitato, poi che vuoi farci, mi trovavo in uno dei miei tanti momenti difficili, non riuscii a scrivere e non si fece. Mi dispiacque.
Angolo MarzulliHano: sono le FlyFlot a essere poco Hip-Hop o le Jordan a esserlo troppo?
Nell’immaginario collettivo direi proprio di sì. Ma fammi essere serio un attimo, l’Hip-Hop non è quello che vesti.
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