La puntata di oggi non può che iniziare con la riedizione in formato deluxe di quel capolavoro di Preacher. Probabilmente una delle cose migliori che mi sia mai capitato di leggere. Garth Ennis o lo si ama o lo si odia, anche se il club di quelli a cui non piace il modo di scrivere di Garth conta tre membri, di cui uno ci sta ripensando e gli altri due non sanno leggere. Bene, se ti sei innamorato di questo autore leggendo chessò, Crossed, Battlefields, The Boys, Chronicles of Wormwood, Hellblazer, Streets of Glory, The Punisher: Countdown, The Punisher: Warzone, The Authority (così, giusto per citarne alcuni), sappi che la perfezione Ennis l’ha raggiunta con Preacher. Accompagnato dai disegni di Steve Dillon, l’autore riesce a trovare la sua massima ispirazione nell’intreccio di storie che guideranno il Reverendo Custer e i suoi amici alla ricerca di Dio, attraversando l’america e affrontando tutto il male che Inferno e Paradiso sono stati capaci di generare. L’edizione RW è un piccolo gioiello, curatissima e preziosa come ci si aspetta che sia vedendo la scritta “deluxe” sotto il titolo, e 33.95 euro, credimi sono soldi spesi benissimo per questo primo volume di Preacher, che probabilmente, mentre sto scrivendo, sarà già andato esaurito (Preacher va esaurito in brevissimo tempo in ogni sua edizione, e un motivo ci sarà).
Da avere.
Come non spendere due parole per Highway To Hell, progetto tutto italiano sviluppato da l’Italian Job Studio che prende ispirazione da un racconto di del musicista Davide “Boosta” Dileo dei Subsonica. Il fumetto è scritto da Victor Gischler mentre i disegni sono stati realizzati da Riccardo Burchielli, mentre le copertine sono state affidate a Francesco Mattina. Insomma, tanta roba davvero.
Una produzione che per qualità generale non ha nulla da invidiare a quelle più blasonate americane. Nulla. Un horror cupo e splatter che riprende le indagini dei detective dell’FBI Jayesh Mirchandani e Isasc Brew, sulle tracce di un cruento serial killer che riduce le proprie vittime in modo poco carino. Nulla è però come sembra.
Ricorda per atmosfere il sempre ottimo The Strain di Guillermo Del Toro, che è un’ottima cosa, con una punta di True Detective, che è un’ottima cosa. Siamo arrivati al secondo numero (3.00 euro) edito da Panini Comics e non vedo l’ora di andare avanti.
Quarto volume di Saga, edito da Bao. E’ incredibile come questa serie, fantastica, originale e coinvolgente come poche, dalla prima all’ultima pagina, non perda un colpo, mai. Brian Vaughan è un autore strepitoso, lo sappiamo benissimo, e nessuno avrebbe detto niente se per tipo due pagine avesse allentato il ritmo. In Saga non succede mai. Il livello è sempre altissimo, ogni dialogo, ogni situazione. Compresi i bellissimi disegni di Fiona Staples. Perfetti.
Non riesci a trovare un difetto in Saga nemmeno nell’edizione della Bao Publishing, che è un gioiello (14.00 euro). Saga è il fumetto che tutti dovrebbero leggere.
Parlando di manga torno a consigliarvi I Fiori Del Male, di Shuzo Oshimi, arrivato alla sua penultima uscita (il numero 10), e che continua a confermare l’incredibile intensità di tutta la serie, gli amori e le turbe di un ragazzetto babbissimo, che però cosa posso farci, mi ha acchiappato. E lo dice uno a cui piacciono i fumetti violenti preferibilmente con gente che si picchia e lancia raggi ottici mortali, o che comunque non fanno bene. Meravigliose le copertine.
Non mi ricordo se ho già parlato del primo numero di Wallman di Boichi. Insomma, la storia non ha nulla di originale, ed è tutto troppo Sun Ken Rock, che per qualcuno potrebbe essere anche un pregio. Ma sa davvero di già visto, di già letto. Però a disegnare Wallman è Boichi, e quindi, per ovvie ragioni, diventa un manga interessante. Adoro Boichi.