Il primo singolo estratto è la title-track “Man Plans, God Laughs”, dal quale è stato anche estratto il video, suono grezzo e le liriche in stile classico dei “nemici pubblici”, molto critici nei confronti della società statunitense.
Sfortunatamente per chi ascolta, la maggior parte dei pezzi non supera i 3 minuti di durata, ed il rap – quantitativamente parlando – scarseggia. Chi si aspetta un disco con liriche serrate non sarà soddisfatto, mentre possiamo invece affermare che in quanto a contenuti, questo disco è il più “esposto” politicamente che il gruppo ha pubblicato negli ultimi 20 anni.
Le liriche a sfondo socio-politico di “No Sympathy for the Devil”, sono forse tra le migliori del disco. Lo stesso Chuck D racconta in una intervista il significato del pezzo:
“With the situation of unrest in society, and the police brutality issue and what happened in Baltimore, don’t expect no sympathy from the government on the people, especially in the United States…I don’t put any of this on President Obama at all. He inherited a thief that was already in quicksand, and tried to do a good job about not having the thief go under the quicksand. It’s about to really get worse and capsize when he leaves. That’s when there’s really gonna be no sympathy from the devil”.
Considerando che 2 dischi dei P.E. si piazzano – secondo SPIN Magazine – nella Top 50 dei migliori dischi di sempre (#15 Fear of a Black Planet – #36 It Takes a Nation of Millions to Hold Us Back) possiamo anche perdonare il fatto di non essere a livelli dei primi lavori.
Dopotutto, Chuck D e Flava Flav hanno quasi 60 anni.