Millo è uno street artist che realizza le sue opere prevalentemente usando il bianco e il nero e i suoi goffi personaggi (come li chiama lui stesso nell’intervista) hanno conquistato dapprima l’Italia per poi espandersi nel resto del mondo.
Infatti Millo negli ultimi anni ha realizzato lavori (per la maggior parte di dimensioni gigantesche) ad esempio in Cina, Thailandia, Argentina, Ucraina (ecc. ecc…) e ovviamente in giro per l’Italia.
Ma andiamo a scoprire qualcosa in più nella nostra intervista.

– Nei tuoi lavori usi quasi esclusivamente il bianco e il nero limitando molto l’uso del colore… perché?
Ho trovato nel nero, nel suo tratto puro equilibrio e semplicità, nel suo minimalismo sono riuscito ad esprimere tutto ciò che desideravo e desidero, ultimamente sto aggiungendo un po di colore e mi piace molto questa novità, per me il colore è come un evidenziatore, pronto a sottolineare alcune cose all’inteno delle mie opere.

– Il tuo stile a prima vista ricorda molto quello di Blu, ti sei ispirato a lui quando hai iniziato a dipingere? O ad altri artisti in generale?
Spesso mi è capitato di essere paragonato a lui, per me è un grandissimo onore!
Sicuramente ci sono molto artisti del passato da cui sono stato attratto e soprattutto moltissimi architetti ma non ho mai avuto un punto di riferimento che potesse coincidere con un altro artista, per realizzare ciò che faccio lascio che sia la vita di tutti i giorni ad ispirarmi.

– Hai avuto (e stai avendo) molte esperienze all’estero. Dicci cosa si prova a partire da un piccolo paese della Puglia e portare la propria arte in giro per il mondo…
Non è semplice descrivere a parole cosa si prova, ogni volta, ad ogni invito ricevuto è una grandissima emozione, è sempre una sfida nuova!
Il mio percorso è stato del tutto atipico, ma ho imparato che davvero non bisogna arrendersi mai se davvero si ha un sogno.

– E’ chiaro che dietro ad ogni tua opera ci sia un significato ben preciso, ti capita spesso di doverlo spiegare alla gente? Come reagiscono le persone quando vedono un tuo lavoro per la prima volta?
Ogni mia opera porta con se il suo significato, ho notato con gli anni che ognuno vede nei miei goffi personaggi fuori scala, ciò che preferisce, c’è chi ha visto in loro dei bambini, chi degli alieni, e chi addirittura delle figure magiche, per me loro sono la parte più pura di ognuno di noi, quella che non ha dimenticato come giocare o come stupirsi.
Raramente mi è capitato di dover spiegare le mie opere, spesso i titoli che scelgo per ognuna di loro sono di grande aiuto nell’interpretazione.

– Ultimamente gli street artist “si prendono” superfici sempre più grandi…(intere facciate di palazzi, come nel tuo caso). Perché avete bisogno di così tanto spazio? Tu personalmente ti cimenti anche in superfici minori?
Personalmente eseguo i miei lavori anche su superfici ben distanti da palazzi di sei, otto o dieci piani, ma spesso sono invitato a realizzare facciate simili ed è assolutamente appagante.
Io credo che la scelta delle pareti coincida con una forte volontà da parte delle varie organizzazioni, di riqualificare intere aree delle città.

– Come passa il suo tempo libero Millo, quando non dipinge? Per quanto riguarda la musica che generi ascolti?
Prevalentemente trascorro il tempo a casa a disegnare, intervallando il tutto con caffè e passeggiate… riconosco di non essere proprio capisce di stare fermo o lontano dal disegno.
Per quanto riguarda la musica ho ascoltato molto grunge e hip hop, niente di più distante tra loro, eppure perfettamente in equilibrio in me.
– Con il passare degli anni i graffiti e la street art vengono sempre meno associati alla cultura hip hop, dalla quale è partito tutto il movimento… tu segui questa cultura? Sei interessato alle altre discipline dell’hip hop o ne sei totalmente estraneo?
Sì, ho seguito molto questa cultura specie da giovane.

– Il tuo stile è ormai riconoscibile a tutti, ma ci sono stati degli step intermedi per arrivare a questo risultato? Hai sperimentato altri stili, altri modi di dipingere?
Ho sempre disegnato fin da quando ero bambino, con gli anni non ho modificato molto il mio stile, diciamo che l’unica grande differenza è stata cambiare i supporti, dalle piccole tele ai primi muri fino alle grande facciate.

Acrylic on canvas 80x80cm