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“Il cambio di look non influenza la mia musica” la nostra intervista a Metal Carter

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Cult Leader è il nuovo pesantissimo disco di Metal Carter; noi l’abbiamo intervistato per parlare dell’album, di Zeta il film (si, lo so, ancora) e soprattutto, vista l’immensa risonanza che la notizia ha ottenuto su altri siti… dei suoi capelli…

Premetto subito che ero molto curioso di poterti porre alcune domande che mi giravano in testa da un po’ quindi credo che sarà un’intervista molto interessante!

Bene!!

Partiamo con qualcosa di facile: Cult Leader è il tuo nuovo album, ho avuto occasione di ascoltarlo e devo dire che non ne sono rimasto stupito come avrei voluto! Visto il cambio di look mi sarei aspettato anche un cambio di stile, invece devo dire che sei rimasto abbastanza coerente rispetto ai tuoi vecchi lavori.

Certo! La coerenza per me è fondamentale.
Questo non significa che uno sia condannato a fare ogni disco con lo stampino. Di solito quando chiudo un disco sento subito la necessità di esprimere un altro lato della mia personalità o comunque approfondire alcuni argomenti. Il cambio di look non ha la minima influenza sulla mia musica. Sono contento che il disco ti abbia fatto una buona impressione in effetti il disco è stato un successo istantaneo a livello di consensi… vedremo per quanto riguarda le vendite! I fans sono entusiasti e anche tutti gli addetti ai lavori con cui ho parlato si sono espressi più che positivamente. Il disco ha 19 tracce ma è molto vario e scorre molto bene.

La notizia sul tuo taglio di capelli è stata piuttosto controversa e molti siti che l’hanno pubblicata sono stati accusati di fare un’informazione frivola e superficiale; come ti sei sentito a riguardo?

Beh in effetti si è data forse troppa importanza al fatto di essermi tagliato i capelli, non è la prima volta che dai capelli lunghi quasi mi raso. Lo faccio da quando ero teenager.

…….. ti mancano i capelli lunghi? …..

No. I capelli lunghi vanno curati molto e non avevo più tempo ne voglia di farlo, inoltre col fatto che sono pesantemente tatuato appesantivano ulteriormente la mia immagine. Molta gente mi preferisce così.

Metal Carter (Ph 3Q Studio)
Metal Carter (Ph 3Q Studio)

Vorrei ritornare un attimo su Cult Leader: mi sono piaciute molto le produzioni quindi volevo chiederti qualche retroscena sulla produzione del disco: le influenze, se c’è qualche artista che ti ha influenzato o qualche altro genere musicale da cui ti sei sentito condizionato.

Abbiamo fatto un grosso lavoro io e DEPHA sui beat senza avere fretta di registrare. Volevo un suono principalmente old school ma senza che sfociasse nell’obsoleto. I suoni che usa Depha sono comunque abbastanza moderni. Alcuni beat hanno un sapore west coast, cambiare suono oltre che rinnovare metrica e testi è stato fondamentale. Abbiamo studiato alcune strumentali americane che piacevano ad entrambi ma mai copiando, ci è servita solo la loro scintilla.

Sono rimasto, invece, piacevolmente sorpreso dall’enorme numero di featuring. Oltre i soliti nomi noti come Noyz e Gemello ci sono anche un sacco di romanacci belli crudi. Il nome che mi ha fatto strabuzzare gli occhi è stato quello di Fabri Fibra! Era parecchio che non vi si sentiva sulla stessa traccia.

Questo è il terzo pezzo che faccio con Fibra dopo “Cento modi per morire” e “Senza Chiedermi”. È un rapper con cui c’è una stima reciproca come del resto tutti gli altri ospiti presenti nel disco. Hanno fatto tutti delle strofe-bomba. Questa cosa di invitare così tanta gente su “Cult Leader” è stata una decisione presa in partenza. Per me è una novità.

Apriamo una piccola (o grande, fai tu) parentesi su Zeta il film. Devo dirti la verità: sono stato all’anteprima e ho trovato il film davvero orribile.
Lasciamo stare il cameo, la colonna sonora ecc.
Con noi puoi essere onesto: ma a te il film è piaciuto?
Io l’ho trovato una versione moderna de Il tempo delle mele con l’aggiunta di un po’ di rapper per fare botteghino.

No, non sarei così severo nel giudizio. Secondo me è un buon film, diciamo che è più adatto ad un pubblico di adolescenti e meno per persone adulte. Conosco di persona Cosimo Alemà e lo stimo molto. 

Giacomo Jack Frigerio
Giacomo Jack Frigerio
Classe 1993, Giacomo Jack Frigerio vide per la prima volta la luce in Monza e da allora vi vive più o meno stabilmente. Dopo un percorso scolastico travagliato capisce che le cose che li vengono meglio sono scrivere e sputare sentenze; da allora si dedica ossessivamente a queste due. Opinionista per Hano.it dal 2015 e frequentatore assiduo di osterie, trattorie e vinerie; tra i suoi hobby potete trovare: l'hip hop, la musica, le tavolate di amici, poltrire e guardare la pioggia da un luogo asciutto

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