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5 cose che non sapevi su Amir Issaa

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Nato e cresciuto a Roma, si avvicina alla cultura hip hop negli anni Novanta. Il rap fa da colonna sonora nel suo percorso e grazie a questa musica trova un mezzo per raccontare al mondo le sue esperienze. Dopo diverse autoproduzioni e collaborazioni con i nomi più noti del panorama rap italiano, nel 2005 inizia a lavorare al suo primo album solistaUomo di Prestigio, prodotto dall’etichetta indipendente canadese Prestigio Records e pubblicato successivamente dalla Emi/Virgin nel Luglio del 2006, anticipato dall’ hit single Shimi, riscuotendo un ottimo successo.

Da qui la sua carriera prende una svolta e trasforma la sua passione in una vera e propria professione pubblicando negli anni decine di progetti tra mixtapes e album ufficiali, e attualmente è considerato uno dei rapper italiani più credibili ed influenti.

Nel 2012 compone insieme al team di musicisti The Ceasars, la colonna sonora del pluri-premiato film Scialla! di Francesco Bruni, entrando in nomination ai David di Donatello e ai Nastri D’Argento come miglior canzone da film dell’anno, e fino ad ora è l’unico rapper ad aver calcato il red carpet del festival del cinema di Venezia, e ad essere ricevuto in una cerimonia ufficiale dal presidente della Repubblica Italiana.

Partecipa anche come co-autore delle musiche e attore al docu-film La Luna che vorrei di Francesco Barnabei, un’opera cinematografica tesa a valorizzare il territorio romano del VI Municipio, in cui è cresciuto e dove sono state scritte molte delle sue canzoni.

Nel dicembre del 2013, l’emittente La 7 lo invita ad essere protagonista di un intera puntata del format Guerrieri, condotto dal musicista  Saturnino Celani, in cui Amir si è messo a nudo svelando aneddoti e particolari sulla sua vita personale, e la puntata tocca l’apice di ascolti diventando la più vista tra quelle realizzate per la serie.

Oltre all’ attività musicale, è da menzionare la direzione artistica del progetto Potere alle Parole in collaborazione con RBS / Feltrinelli, che ha come obiettivo quello di portare nelle scuole dei laboratori di musica rap, per aiutare i ragazzi ad affrontare problematiche sociali.

Co-fondatore dell’etichetta indipendente Red Carpet Music, inaugurando questa nuova esperienza con la pubblicazione dell’albumGrandezza Naturale uscito nel 2012.

L’uscita più recente è lo streetalbum Ius Music, un nuovo progetto di 13 tracce disponibile in freedownload dal sito ufficiale www.amirmusic.it

Il suo mix tra: testi diretti e profondi, storytelling e attitudine street, lo rendono un artista autentico e unico nel panorama Italiano.

5 Cose che non sapevi su “Amir Issaa

  1. Quando Amir fu contattato telefonicamente da un discografico della Virgin era il 2006, in occasione dell’album “Uomo di prestigio”; Quando arrivò la telefonata era sul bus 409 e credendo fosse uno scherzo, ha riattaccato il telefono all’ a&r dell’etichetta.
  2. Nel 2005 Amir è in tour con Tormento fuori dall’Italia facendo dei live in villaggi turistici frequentati da Italiani in Repubblica Dominicana e in Messico. Il tutto è durato circa un mese ed è stato divertente perchè annunciavano i Sottotono e poi sul palco saliva Tormento ed Amir faceva i raddoppi.
  3. Un giorno in una trasmissione tv è stato ospite insieme a Franco Califano, Amir ha consegnato il suo disco chiedendogli di ascoltarlo, due giorni dopo Califano ha chiamato, mentre Amir era in studio da Squarta, per dire che lo aveva ascoltato e gli era piaciuto. La sua traccia preferita era “Cinque del mattino”.
  4. Tanti rapper della scuola romana che adesso sono molto conosciuti e seguiti, sono passati per un evento che organizzavo insieme a Mr. Phil a Roma. si chiamava “Phat roma” e dava la possibilità a tanti ragazzi di salire su un palco ed esibirsi. Rappers come Gemitaiz o Cane Secco sono passati da lì.
  5. Amir prima di essere un rapper è stato un writer per tanti anni, con una crew che è stata la più importante nella capitale: The Riot Vandals. La crew che ha scritto la storia sui treni e ha fatto graffiti per tantissimi anni, fino a quando non gli hanno sparato, senza centrarlo per fortuna, e ha così deciso di smettere.
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