Pochi giorni fa è uscita un intervista su Repubblica a Fabio Rizzo, meglio noto come Marracash, meglio noto come uno dei più importanti rapper italiani.
Lo sappiamo tutti, Marra è colui che ha permesso al rap italiano di fare un passo avanti per quanto riguarda i testi, che sono da sempre un pò il punto debole quando si parla di questo genere musicale. Non per niente Marracash è l’unico rapper italiano ad essersi aggiudicato la targa Tenco (per l’album Noi, loro, gli altri). Uno dei argomenti da lui affrontati, soprattutto negli ultimi album è la depressione, la bipolarità e tutti quegli aspetti della personalità a cui non pensi quando si parla di un rapper di successo.
Nell’intervista di cui abbiamo parlato sopra Marra parla anche di questo e va a toccare tasti molto importanti, che ho provato ad approfondire prendendo come punto di partenza alcune sue frasi.
“Non percepire i successi degli altri come fossero una minaccia per il mio”
A tutti noi è capitato almeno una volta di guardare le foto dei nostri “amici” su Instagram e provare sincera invidia per la vita che conducono o semplicemente per quello che di bello stanno facendo in quel determinato momento. Ecco che stiamo proprio percependo il successo degli altri come un nostro fallimento. Stiamo provando all’incirca (con le dovute proporzioni) quello che Marra vuole evitare. Marracash nell’intervista dice di voler “sparire” per un pò per evitare di finire in questo circolo vizioso (ruota del criceto, la definisce lui) e da questo punto di vista è più fortunato di tutti noi che non possiamo permetterci di “scappare” dalla nostra vita e sparire per mesi o forse anni. Da questo punto di vista potrebbe aiutare sparire semplicemente dai social network, in modo da non farci condizionare dalla vita degli altri. E forse, riuscire semplicemente a vivere meglio la nostra.
“Non accettano che la mia vita non sia bella come loro la sognano”
Sta parlando dei suoi fan. Loro hanno un idea di Marracash come di un essere perfetto, che fa la bella vita, un “king” (come lui stesso si è definito più volte). Non accettano il fatto che il loro idolo possa avere i problemi di una persona normale.
“Scendo dal palco, vado a casa, e mi sento un perdente totale” dice Marra in un altro passaggio dell’intervista.
E’ la stessa cosa che ci succede quando per strada vediamo passare un Suv della Mercedes e pensiamo che la persona che lo guida non abbia nessun tipo di problemi, che problemi può avere uno che gira con un mezzo del genere? L’apparenza spesso inganna, bisogna imparare a non fermarsi alla prima impressione, ma scavare un pò più a fondo.
“Nel tentativo di sbrogliare queste matasse tiro fuori le mie canzoni”
Spiegando come cerca di tirare fuori il meglio da tutti i problemi che lo affligono (in questo caso stava spiegando di come debba ricorrere ai sonniferi per dormire) Marra tocca un argomento tipico di chi è un artista, ma che secondo me può riguardare un pò tutti.
Vivere momenti difficili in effetti può spronare un artista a “esorcizzarli” in una propria opera, in questo caso in una canzone rap. Pezzi come “Dubbi” contenuto nell’ultimo album Noi, loro, gli altri, non potrebbero essere scritti da chi non ha passato veramente quello di cui si parla nella canzone.
Non tutti facciamo gli artisti di professione ovviamente, non tutti dobbiamo tirare fuori un pezzo rap dopo un periodo di depressione, ma è indubbio che tutti apprezziamo qualcosa di positivo quando accade dopo un periodo “no“. La sofferenza che abbiamo passato ci aiuta ad affrontare meglio il futuro e dare il giusto valore alle cose e, soprattutto, alle persone con cui abbiamo a che fare nel quotidiano. Questa potrebbe essere la nostra “opera d’arte“.
“Le personalità così distorte, alla lunga, possono portarti al suicidio”
Qui Marracash sta parlando di Crudelia, il pezzo in cui parla della sua relazione tossica che l’ha portato ad avere non pochi problemi.
In questo caso il parallelismo che mi viene in mente è quello con il bullismo. Si può dire che Marra in questa storia abbia subito una sorta di “bullismo” da parte della sua compagna e il fatto di subire l’influenza negativa della personalità distorta di qualcuno la possiamo ritrovare un pò ovunque, nei banchi di scuola, nelle compagnie adolescenziali o, come succede da qualche anno a questa parte, nelle pericolose trame di un social network.
Abbiamo sentito, purtroppo, diversi casi in cui ragazzi o ragazze giovanissime sono arrivate a pensare al suicidio o addirittura a commetterlo, proprio per colpa di casi di bullismo portati all’estremo.
In questo testo Marra tocca un argomento delicatissimo e al quale bisogna porre molta attenzione. Quando capiamo di avere a che fare con una “personalità distorta” la prima cosa da fare è allontanarsene o farsi aiutare da chi ci sta vicino.